La Settima Arte
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I premiati 2024
Carlo Verdone
Carlo Verdone è nato a Roma nel 1950. È attore, regista, sceneggiatore, scrittore. Figlio del celebre storico del cinema Mario Verdone, consegue nel 1974 il diploma di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, sotto la direzione di Roberto Rossellini. Dopo alcune esperienze teatrali e televisive di grande successo, come “Non Stop”, avviene l’incontro decisivo per la sua carriera: quello con Sergio Leone dal qual quale scaturiscono i film “Un sacco bello” e “Bianco Rosso e Verdone”. Da quel momento i suoi successi cinematografici, spesso in bilico tra comicità e intimismo, non sono mai finiti.
È l’autore che più di ogni altro ha saputo raccontare, con sguardo acuto, dissacrante e sempre originale, i cambiamenti della società e del costume degli italiani per oltre 45 anni. Film diventati cult e che hanno nella storia della commedia italiana tra i quali, oltre ai citati "Un sacco bello" e "Bianco Rosso e Verdone", anche "Compagni di scuola", "Maledetto il giorno che ti ho incontrato", "Viaggi di nozze", "Al lupo al lupo" solo per citarne alcuni. Nella sua carriera ha vinto 9 David di Donatello, 10 Nastri d’Argento e 3 Globi d’Oro, tra cui quello alla carriera, oltre a numerosi riconoscimenti, in Italia e all’estero, fra cui il Premio Truffaut, il Premio Bianchi, il Premio Bresson e il Premio Hemingway.
Ha firmato due regie liriche, “Il Barbiere di Siviglia” per il Teatro dell’Opera di Roma, e “La Cenerentola” su Rai Uno e in mondovisione, e due spettacoli teatrali scritti, diretti ed interpretati.
Nel 2021 è regista e protagonista di “Vita da Carlo” serie comedy in 10 puntate, la prima della sua carriera, in cui interpreta se stesso in un’irresistibile vicenda comica in cui si intrecciano realtà e finzione. Nel 2022 gira la seconda stagione della serie “Vita da Carlo 2”.
Ha pubblicato con Mondadori “Fatti Coatti (o quasi)”, scritto insieme a Marco Giusti, e con Bompiani “La casa sopra i portici” e “La carezza della memoria”. Ha ricevuto un dottorato in Beni Culturali, Ambiente e Territorio dall’Università di Tor Vergata e il 2 giugno 2018 è stato nominato Grande Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella. È membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, la giuria che assegna gli Oscar.
FILMOGRAFIA
CINEMA (regista, sceneggiatore e attore)
2020 “Si Vive Una Volta Sola”
2018 “Benedetta Follia”
2016 “L’abbiamo fatta grossa”
2014 “Sotto una buona stella”
2012 “Posti in piedi in Paradiso”
2010 “Io loro e Lara”
2008 “Grande grosso e... Verdone”
2006 “Il mio miglior nemico”
2004 “L’amore è eterno finché dura”
2003 “Ma che colpa abbiamo noi”
2000 “C’era un cinese in coma”
1998 “Gallo cedrone”
1996 “Sono pazzo di Iris Blond”
1995 “Viaggi di nozze”
1993 “Perdiamoci di vista”
1992 “Al lupo al lupo”
1991 “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”
1990 “Stasera a casa di Alice”
1989 “Il bambino e il poliziotto”
1987 “Compagni di scuola”
1987 “Io e mia sorella”
1986 “Troppo forte”
1985 “I due carabinieri”
1984 “Acqua e sapone
1981 “Borotalco”
1981 “Bianco rosso e Verdone”
1979 “Un sacco bello”
CINEMA (attore)
2013 “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino
2011 “Manuale d’amore 3” di Giovanni Veronesi
2009 “Italians” di Giovanni Veronesi
2007 “Manuale d’amore 2 - Capitoli successivi” di Giovanni Veronesi
2005 “Manuale d’amore” di Giovanni Veronesi
2000 “Zora la vampira” di Manetti Bros
1986 “Sette chili in sette giorni” di Luca Verdone
1985 “Sogni e bisogni” di Sergio Citti
1984 “Cuori nella tormenta” di Enrico Oldoini
1982 “Grand Hotel Excelsior” di Castellano e Pipolo
1982 “In viaggio con papà” di Alberto Sordi
1978 “Una settimana come un’altra” di Daniele Costantini
1977 “La luna” di Bernardo Bertolucci
PIATTAFORME (regista, sceneggiatore e attore)
2023 “Vita da Carlo 2” regista e protagonista
2021 “Vita da Carlo” regista e protagonista
DOCUMENTARI
2013 “Alberto il Grande” di Carlo e Luca Verdone
2013 “Carlo!” di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti
1998 “Dialetti miei diletti” di Carlo e Luca Verdone
1977 L’Accademia Musicale Chigiana
1976 Il Castello nel paesaggio laziale
TEATRO
2012 “La Cenerentola”, regia lirica
1992 “Il barbiere di Siviglia”, regia lirica
1979/80 “Senti chi parla”, diretto, scritto e interpretato
1977 “Rimanga fra noi”, diretto, scritto e interpretato
1977 “Tali e quali” diretto, scritto e interpretato
1973 “Pantagruel” (regia di Luca Verdone)
1971 “Gesta” (Opera dei Burattini di Maria Signorelli) regia di Luca Verdone
1971 “Pittura sul legno” di Ingmar Bergman, tratto da “Pantagruel” di Rabelais
1970 “71 Opera dei Burattini” di Maria Signorelli
TELEVISIONE
2012 “Cenerentola”, opera di Gioacchino Rossini
2008 “Verdone racconta Leone”
2008 “A lezione con Verdone”
1982 “Un sacco Verdone”
1982 “Che fai ridi?”
1982 “A - come Alice” di Antonello Falqui
1981 “Al Paradise” di Antonello Falqui
1978/79 “Non stop” regia di Enzo Trapani
1977 “Del resto fu un’estate meravigliosa” di Luciano Michetti Ricci
PREMI
2022 Globo d’Oro alla carriera
2022 Nastro d’Argento per la miglior serie originale per “Vita da Carlo”
2022 Premio Flaiano per il romanzo “La carezza della memoria”
2022 Premio Hemingway per il romanzo “La carezza della memoria”
2019 Prix du Publique René Viale al Festival du Cinema Italien Bastia (Corsica) per “Benedetta Follia”
2018 Premio Bianchi del SNGCI d’intesa con la Direzione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
2018 Biglietto d’Oro per “Benedetta Follia”
2017 Premio Fice
2016 Premio Amidei
2016 Premio come miglior attore per “L’abbiamo fatta grossa” al Silk Road International Film Festival a Xi’An (Cina)
2016 Biglietto d’Oro per “L’abbiamo fatta grossa”
2015 Premio dei lettori di Ciak come “Absolute Comedian” degli ultimi 30 anni
2015 Premio alla carriera Festival du Film d’Amour a Mons (Belgio)
2014 Nastro d’Argento per la miglior commedia per “Sotto una Buona Stella”
2014 Biglietto d’Oro per “Sotto una Buona Stella”
2014 Prix Amilcar de la Ville per la carriera al Festival di Villerupt (Francia)
2014 Premio Luc Besson della Rivista del Cinematografo
2014 Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per “La Grande Bellezza”
2014 Ciak d’Oro come miglior attore non protagonista per “La Grande Bellezza”
2014 Premio speciale alla carriera e primo premio a “Sotto una buona stella” all’ Italian Contemporary Film Festival di Toronto
2014 Tributo alla Bloomington Indiana University
2013 Italian Home Video Awards, Miglior documentario “Carlo!” di G. Franco Gianni e Fabio Ferzetti
2012 Nastro d’Argento per la miglior commedia per “Posti in piedi in paradiso”
2012 Premio Cariddi
2011 Premio Fellini
2010 Biglietto e Chiave d’Oro per miglior commedia a “Io loro e Lara”
2010 Sky Cine Star
2010 Globo d’Oro per “Io loro e Lara”
2010 Nastro d’Argento per il miglior soggetto per “Io loro e Lara”
2010 Premio Alberto Sordi
2010 SuperCiak d’Oro come personaggio del cinema più rappresentativo degli ultimi 25 anni
2009 Premio Tallarico di Acri (CS)
2009 Sky Award
2008, sezione “idea innovativa” per “A lezione con Verdone”
2008 Premio Troisi
2008 Nastro d’Argento per il miglior film dell’anno per “Grande Grosso e... Verdone”
2008 David di Donatello Speciale per 30 anni di carriera
2008 Biglietto e Chiave d’Oro per “Grande, Grosso e... Verdone”
2008 Telegatto di Platino
2008 Premio Grinzane d’Oro
2007 Biglietto d’Oro come attore per “Manuale d’amore 2”
2007 Premio Francois Truffaut alla carriera al Festival di Giffoni
2007 Premio Fapav per essersi distinto nella campagna contro la pirateria
2007 Premio alla Carriera del Reggio Calabria FilmFest
2007 Premio “Ligeia d’Argento” alla rassegna “Esordi d’Autore”
2007 Golden Graal come miglior regista per “Il mio miglior nemico “
2007 Premio DVD Award come miglior Dvd Classic per “Bianco, Rosso e Verdone”
2006 Biglietto e Chiave d’Oro per “Il mio miglior nemico”
2006 Premio Diamanti al Cinema come miglior regista per “Il mio miglior nemico”
2006 Premio Chianciano Terme come miglior attore cinematografico dell’anno
2006 Premio Calindri come miglior attore dell’anno
2006 Premio Sky come attore più votato dal pubblico
2006 Premio “Lo Straniero” come miglior attore italiano
2006 Premio Agiscuola
2006 Premio per i trent’anni di carriera nell’ambito della “Rassegna Grande Cinema Italiano”
2006 Premio Faraglioni per il complesso della carriera
2006 Premio Speciale nell’ambito della rassegna “Lo schermo è donna”
2006 Premio Golden Graal alla carriera
2006 Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per “Manuale d’amore”
2005 David di Donatello come miglior attore non protagonista per “Manuale d’amore”
2005 Chiave del Successo per l’interpretazione in “Manuale d’amore”
2005 Premio alla carriera del Montecarlo Film Festival
2005 Ciak d’Oro come miglior attore protagonista per “Manuale d’amore”
2005 Premio Diamanti al Cinema come personaggio dell’anno
2004 Globo d’Oro come miglior attore per “L’Amore è eterno finché dura”
2004 Premio Charlot come miglior attore per “L’Amore è eterno finché dura”
2004 Premio Speciale Rassegna cinematografica di Vasto per “L’Amore è eterno finché dura”
2004 Premio Alberto Sordi come miglior attore dell’anno
2003 Nastro d’Argento alla carriera
2003 Valentino D’Oro
2003 Grolla d’Oro come miglior attore
2002 Premio Sergio Leone
2002 Premio Agiscuola
2002 Premio al Festival “Lo schermo è donna” per la direzione delle donne sullo schermo
2001 Primo Piano sull’Autore: Tributo a Carlo Verdone
1998 Biglietto d’Oro per “Gallo Cedrone”
1997 Targa ANEC per vent’anni di carriera con incassi sempre “attivi” che mai hanno recato perdita al produttore
1996 Settimana dedicata a Carlo Verdone all’Università della Sorbona
1996 Biglietto d’Oro per “Viaggi di nozze”
1996 Premio Prix Lumière per il complesso dell’attività
1994 Premio d’onore al merito della Repubblica Italiana, conferimento dell’onorificenza di Commendatore
1993 David di Donatello come miglior regista per “Perdiamoci di vista”
1993 Biglietto d’Oro per “Perdiamoci di vista”
1993 Premio Ennio Flaiano
1993 Biglietto d’Oro per “Al lupo al lupo”
1993 Nastro d’Argento per la sceneggiatura di “Al lupo al lupo”
1993 Pegaso d’Oro per “Al lupo al lupo”
1993 Premio Sergio Leone ad Annecy per “Al lupo al lupo”
1993 Prix Lumiére a Parigi
1991 Premio Bruno Corbucci per “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”
1991 David di Donatello come miglior attore protagonista per “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”
1991 David di Donatello per la sceneggiatura per “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”
1991 Biglietto d’Oro per “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”
1991 I classificato “Maledetto il giorno che t’ho incontrato” al Festival di Vevey (Svizzera)
1990 Biglietto d’Oro per “Stasera a casa di Alice”
1988 Telegatto – Ciak d’Oro
1988 Biglietto d’Oro per “Compagni di scuola”
1987 David di Donatello per la miglior sceneggiatura per “Io e mia sorella”
1987 Biglietto d’Oro per “Io e mia sorella”
1987 I classificato “Io e mia sorella” al Festival di Villerupt (Francia)
1984 Biglietto d’Oro per “I due carabinieri”
1983 Premio De Sica all’autore per il Cinema
1982 David di Donatello per il miglior film a “Borotalco”
1982 David di Donatello come miglior attore per “Borotalco”
1981 Nastro d’Argento come miglior attore per “Bianco, rosso e Verdone”
1980 David di Donatello come miglior attore esordiente per “Un sacco bello”
1980 Nastro d’Argento come miglior attore esordiente per “Un sacco bello”
1980 Biglietto d’Oro per “Un sacco bello”
Il 1° luglio 2019 è stato nominato membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, la giuria degli Academy Award
Il 2 giugno 2018 è stato nominato Grande Ufficiale della Repubblica Italiana
Il 22 novembre 2017 riceve dall’Università di Tor Vergata un dottorato in Beni Culturali, Ambiente e Territorio
ph credit Mirta Lispi-Paramount+
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Motivazione
Il Premio Cinema e Industria ad honorem 2024 viene attribuito a Carlo Verdone per celebrare una carriera di assoluta eccellenza. Campione indiscusso del cinema popolare, Verdone ha saputo conciliare l’eredità della grande commedia all’italiana con uno sguardo del tutto originale sulla nostra società, facendoci riconoscere in uno specchio dolce-amaro. La sua opera, che coinvolge gli aspetti della sceneggiatura, della regia, della recitazione, della produzione, ha continuato ad evolversi fino a comprendere la letteratura e la serialità, mettendosi sempre in gioco con la curiosità dell’appassionato
Medusa Film
Nata nel 1995, Medusa Film è una società del Gruppo Mediaset ed è impegnata nella produzione e distribuzione di film italiani e internazionali. La sua linea editoriale si focalizza su produzioni italiane che comprendono vari generi, dalle commedie ai film romantici, dai film comici a quelli d’azione, e sempre più spesso a opere di autori affermati si affiancano proposte di giovani registi, cui la società riserva una particolare attenzione.
Giampaolo Letta entra in Medusa nel 1999 e nel novembre 2002 ne assume la carica di Amministratore Delegato.
Sotto la sua guida, la società distribuisce molti successi internazionali come The departed, Quasi amici, Match Point, Midnight in Paris e molti film di registi italiani come Bernardo Bertolucci, Pupi Avati, Gabriele Muccino, Paolo Virzì, Ferzan Özpetek, Roberto Benigni, Giuseppe Tornatore, Paolo Sorrentino (tra cui La Grande Bellezza - Premio Oscar nel 2014), Mario Martone (tra cui Nostalgia, designato a rappresentare l’Italia nella 95° edizione dei Premi Oscar), Roberto Andò (tra cui La Stranezza, vincitore del biglietto d'oro come miglior film della stagione cinematografica 2021-2022). Ha coprodotto e distribuito tutti i film di Paolo Genovese (tra cui Perfetti Sconosciuti pluripremiato in tutto il mondo), del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, del duo Ficarra e Picone nonché di Checco Zalone, fenomeno assoluto del box office in Italia.
Di recente, si annoverano i grandi successi dell’esordio alla regia di Claudio Bisio (L’ultima volta che siamo stati bambini) e del nuovo film di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele (Un mondo a parte).
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Motivazione
Il Premio Cinema e Industria alla Produzione 2024 viene attribuito a Giampaolo Letta per Medusa Film per aver costruito negli anni una delle più importanti realtà nazionali del settore. In particolare, la dimensione produttiva ha raccolto i frutti di un lungo percorso di affinamento. Medusa Film ha ottenuto eccezionali successi globali e sostenuto simultaneamente il cinema d’autore (compreso l’Oscar per La grande bellezza) e il grande cinema popolare, con i maggiori campioni d’incassi dell’epoca recente, operando in modo vincente in un sistema integrato dei media
I Wonder Pictures
Fondata nel 2013, I Wonder Pictures è una casa di distribuzione indipendente che ha l’obiettivo di portare al grande pubblico film unici e stimolanti. Forte del sostegno di Unipol Gruppo, promotore della Unipol Biografilm Collection, ha nella sua line-up film vincitori dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali. Con un’attenzione specifica per il cinema indipendente e d’essai, I Wonder è nota per il suo listino coraggioso ed eclettico ed è presto diventata sinonimo di qualità e innovazione. Negli anni ha valorizzato film che avrebbero rischiato di passare inosservati, sperimentando di continuo, promuovendo registi emergenti e offrendo uno spazio di visibilità per le voci sottorappresentate.
Il listino include film premiati agli Oscar come Sugarman, CITIZENFOUR, Navalny, The Whale, Everything Everywhere All at Once, La Zona d’interesse; gli Orsi d’oro Ognuno ha diritto ad amare - Touch Me Not e Sull'Adamant; il Gran premio della giuria Do Not Expect Too Much From the End of the World e il Pardo d’oro Critical Zone al Festival di Locarno; i vincitori di Orizzonti Full Time – Al cento per cento, Liberami, NICO 88, Una spiegazione per tutto e il vincitore di Orizzonti Extra Il cieco che non voleva vedere Titanic; i premi speciali della giuria Nuevo Orden e The Look of Silence, la Coppa Volpi Hannah e il Leone d’oro Tutta la bellezza e il dolore alla Mostra del Cinema di Venezia.
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Motivazione
Il Premio Cinema e Industria alla Distribuzione 2024 viene attribuito ad Andrea Romeo per I Wonder Pictures. Nata da una spiccata sensibilità cinefila, I Wonder Pictures ha inciso profondamente nell’assetto distributivo indipendente, dimostrando che attraverso il rapporto con i grandi marchi internazionali e il gusto critico della selezione si possono portare al cinema titoli di eccezionale valore e richiamo, tra cui premi Oscar e vincitori di festival. Relativamente giovane, I Wonder ha davanti a sé un futuro luminoso
Laura Muccino
Laura Muccino è una casting director che lavora nel settore dal 1998. Ha realizzato il cast di circa 60 film lavorando con registi come Saverio Costanzo, Daniele Vicari, Stefano Sollima, Asghar Farhadi, Ken Loach, Andrej Konchalowsky, Silvio Soldini, Cristina Comencini, Francesca Comencini, Gabriele Muccino, Derek Cianfrance, Paola Cortellesi, Maria Sole Tognazzi.
E’ presidente della UICD (Unione Italiana Casting Directors) e membro della ICDA (International Casting Directors Association).
E’ inoltre coordinatrice e docente del corso di recitazione presso la Scuola d’arte cinematografica Gianmaria Volonté dalla sua fondazione nel 2011.
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Motivazione
Il Premio Casting Director Cinema e Industria 2024 viene attribuito a Laura Muccino. Tra le professioni del cinema meno note (ma ora finalmente riconosciute come importanti), il casting director trova in Laura Muccino una straordinaria professionista. Grazie alla sua esperienza e creatività, Laura Muccino ha negli anni individuato un numero incalcolabile di volti e di figure in grado di valorizzare come meglio non si potrebbe le storie da raccontare. Per questo motivo, è stata scelta da autori del calibro di Cortellesi, Verdone, Costanzo, Olmi e tanti altri, arricchendo il nostro cinema
Marco Spoletini
Marco Spoletini è nato a Roma nel 1964. Inizia a svolgere l’attività di montatore cinematografico dal 1990, dopo il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Collabora con Matteo Garrone fin dal suo primo cortometraggio nel 1996 e da allora, ha montato tutti i suoi film, compreso “Io Capitano” nella cinquina degli Oscar 2024 come miglior film internazionale.
Ha montato documentari con Gianfranco Pannone, Giovanni Piperno, Pippo Delbono, film con Daniele Vicari, Kim Rossi Stuart, Eugenio Cappuccio, Maurizio Sciarra, Aldo Giovanni & Giacomo, Vincenzo Terracciano, Riccardo Milani, Gianluca Maria Tavarelli, Alessandro Valenti, Alessandro Gassmann, Ivano De Matteo, Gianni Di Gregorio, Sebastiano Riso, Giorgia Farina, Alessandro Pondi, I Fratelli D’Innocenzo, Maccio Capatonda e Alice Rohrwacher, di cui ha curato il montaggio di “Corpo Celeste” e "Le Meraviglie". Ha vinto due David di Donatello, tre Nastri D’Argento e tre Ciak D’Oro. Dal 2019 è membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences Oscar
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Motivazione
Il Premio Cinema e Industria al Montaggio 2024 viene attribuito a Marco Spoletini per la straordinaria qualità del suo lavoro negli anni. Figura ormai riconoscibile anche al di fuori del suo comparto, Spoletini ha trasformato il montaggio in un’arte del respiro cinematografico, contribuendo a definire e modellare i film cui ha collaborato, a cominciare dal lungo connubio con Matteo Garrone. Nella sua vasta attività, si apprezza anche l’attenzione al cinema piccolo e indipendente
La giuria 2024
Pupi Avati
PUPI AVATI
Nasce a Bologna nel 1938. Inizialmente tenta una carriera nel jazz (1959-1962) come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, ma rinuncia dopo l’ingresso nella band di Lucio Dalla. Come dichiarerà lui stesso, la bravura di Lucio Dalla gli ha fatto comprendere la differenza tra passione e talento inducendolo a cercare la propria strada, che sarebbe diventata quella cinematografica.
“Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo.”
Illuminato dalla versione di 8 1/2 di Federico Fellini tenta la strada del cinema. Nel 1975 collabora alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini. Inizia l’ascesa con La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975) con Ugo Tognazzi, La casa dalle finestre che ridono (1976) diventa film cult per gli appassionati di cinema noir.
Pupi Avati può vantare ad oggi 55 film diretti e 57 sceneggiature scritte. Tra i suoi film più rappresentativi Una gita scolastica (1983) con Carlo Delle Piane, il film viene premiato con 2 Nastri d’Argento; Regalo di Natale 1986); Storia di ragazzi e ragazze (1990) vincitore di 2 Nastri d’argento: uno per la miglior regia e uno per la miglior sceneggiatura. Il testimone dello sposo (1998); Il cuore altrove (2003) David di Donatello come miglior registra; Il papà di Giovanna (2008); Il bambino cattivo (2013); Un ragazzo d’oro (2015); Il Signor Diavolo (2019); Lei mi parla ancora (2021); Dante (2022); La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023).
Mentre si occupa di regia, continua a scrivere romanzi come I cavalieri che fecero l’impresa (da cui trae anche l’omonimo film nel 1999); una sua biografia Sotto le stelle di un film (2008); Il ragazzo in soffitta (2015); Il Signor Diavolo (2018); L’archivio del diavolo (2020).
Nel 1995 è stato insignito Commendatore Ordine al merito della Repubblica e nel 2005 Medaglia d’oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte .
Nel 2023 viene scelto dal vicepremier e ministro Antonio Tajani come consulente, a titolo gratuito, per “le tematiche afferenti al settore della cultura”.
Marco Leonetti
Nato a Forlì nel 1967, laurea in filosofia e master in “Management dei beni e delle attività culturali”, è dal 2013 responsabile delle attività e dello sviluppo delle collezioni della Cineteca comunale di Rimini, di cui fa parte dal 2015 l’archivio Federico Fellini.
È nel gruppo di lavoro sulla progettazione del Museo Federico Fellini.Stefano Pucci
Nato a Lugo (Ra) nel 1965, è Amministratore delegato di PUCCI srl azienda che comprende i marchi Pucci, Berni e Louit Freres e che rappresentano la specializzazione nel settore sottoli, leader in Italia e distribuiti in circa 50 paesi nel mondo. Già componente del Gruppo Giovani Industriali e del Settore Alimentare di Confindustria Ravenna, dal 2017 fa parte della giunta di Confindustria Romagna ed è Vicepresidente della sezione ravennate. Dal 2008 è membro del consiglio nazionale AIIPA e dal 2017 è presidente del gruppo sottoli dell’AIIPA. Dal gennaio 2019 è membro del consiglio di Unione Italiana Food.
Nel 2016 diventa produttore del film Lovers che nel 2018 ha partecipato e vinto a numerosi premi a Festival Internazionali come miglior film a Londra, Lisbona, Philadelphia, e Fort Lauderdale (Miami), nonché candidato in altri 20 festival tra cui Scottsdale e North Hollywood.Veronica Innocenti
Nata a Riccione nel 1975, è professoressa associata all’Università di Bologna dal 2015.
Svolge le sue ricerche nell’ambito del cinema, della televisione e dei media digitali. Dal 2017 è coordinatrice del corso di Laurea Magistrale in Cinema Televisione e Produzione Multimediale e insegna Televisione e media digitali ed Economia e marketing dei media audiovisivi. Direttrice della rivista internazionale Series, dedicata alle narrazioni seriali, è autrice di saggi, libri e volumi collettanei.Bruno Frattasi
Bruno Frattasi, napoletano, 67 anni, attualmente dirige l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Componente di giuria in rappresentanza di ANICA.
Prefetto della Repubblica, ha ricoperto numerosi incarichi nella sua quarantennale carriera nell’Amministrazione dell’Interno. Tra i più rilevanti si segnalano quelli di Capo dell’Ufficio Legislativo, Capo di Gabinetto del Ministro e, da ultimo, Prefetto di Roma. Per lunghi anni si è occupato della prevenzione amministrativa antimafia, materia nella quale ha prodotto scritti e saggi che hanno spaziato sui vari aspetti delle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici e nelle attività economiche. Per la sua competenza in questa materia, è stato anche a capo dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Coltiva da sempre interesse per il teatro e il cinema, con una particolare predilezione per il teatro di Eduardo e il cinema italiano del dopoguerra. Nel 2005 organizzò al Viminale una mostra multimediale dal titolo “I luoghi del cinema a Roma: il Viminale e dintorni” dedicata ad alcune opere filmiche le cui riprese esterne erano state girate nelle vie e nelle piazze adiacenti la sede ministeriale (tra questi, ad esempio Piazza degli Zingari, nel cuore della vecchia suburra, che “ospitava” la celebre tipografia di Peppino de Filippo ne La banda degli onesti). Nel 2020 ha pubblicato, per i tipi dell’Editoriale Scientifica, un libro di memorie su Amarcord di Federico Fellini, ripercorrendo, sul filo dei ricordi, il processo artistico che portò alla realizzazione di uno più grandi capolavori della cinematografia mondiale. Il libro sta per essere riedito da Rubbettino nella collana Zona Franca.Mario Sesti
Mario Sesti (Messina, 1958), è critico cinematografico e regista di film documentari e di finzione selezionati a Cannes, a Venezia, al MoMA e al Guggenheim di New York, al Festival di Locarno, al Torino Film Festival: nel 2003 un suo film-inchiesta sul finale perduto di 8 1/2 di Fellini (L’ultima sequenza) è stato selezionato a Cannes e proiettato a New York, Seattle, San Paolo, Londra, Monaco, Budapest, San Francisco, Los Angeles e in tutta Italia. E’ stato tra gli ideatori e i curatori della Festa del Cinema di Roma, ha diretto dal 2012 al 2014, il Taormina Film Fest e con Carlo Verdone, nel 2005 e 2006, il Terra di Siena film Festival dedicato alla commedia. Ha realizzato, tra gli altri, film su Pasolini (La voce di Pasolini, 2005, insieme a Matteo Cerami), Gadda (Fiamme di Gadda. A spasso con l’ingegnere, 2012), su Berlinguer (La voce di Berlinguer, 2013, insieme a Teho Teardo), su Lucio Dalla (Senza Lucio, 2015). Nel 2019 un suo film è stato selezionato dal festival di Cannes (Bernardo Bertolucci: no end travelling) e un altro dalla Mostra del Cinema di Venezia, alle Giornate degli Autori (Mondo Sexy). Ha vinto due volte il premio per il migliore libro di cinema (nel 1994 con Nuovo Cinema Italiano e nel 1997 con Tutti i film di Pietro Germi) e nel 2005 il premio Diego Fabbri per il miglior libro di cinema dell’anno (con In quel film c’è un segreto).Nel 2021 ha esordito nel film di finzione con Altri padri, con Chiara Francini, presentato in anteprima mondiale al Torino Film Festival
I luoghi 2024
Fellini Museum - Cinemino (Piazzetta San Martino)
Vai al sitoTeatro degli Atti (Via Cairoli, 22)
Vai al sitoTeatro Amintore Galli (Piazza Cavour, 22)
Vai al sitoCineteca di Rimini (Via A. Gambalunga, 27)
Vai al sitoCinema Fulgor (Corso d'Augusto, 162)
Vai al sitoMultiplex Le Befane (Via Caduti di Nassiriya, 22)
Vai al sitoCinema Teatro Tiberio (Via S. Giuliano, 16)
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Vittorio Storaro
VITTORIO STORARO è Nato a Roma il 24 Giugno 1940. Nel 1960 il Centro Sperimentale di Cinematografia lo Diploma nella sezione di Ripresa Cinematografica.
L'esordio Cinematografico arrivò nel 1968 con "GIOVINEZZA GIOVINEZZA" diretto da Franco Rossi,primo Film che gli dette modo di esprimere completamente quei concetti Cinematografici che gli sono propri, come un'impronta digitale della sua visione Figurativa.
Registi come Luigi Bazzoni, Giuseppe Patroni Griffi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Rachid Benhadj, Alfonso Arau e particolarmente Bernardo Bertolucci, Francis Coppola, Warren Beatty, Carlos Saura e Woody Allen, lo hanno portato a una maturazione sempre più approfondita dello Stile Cinematografico che gli ha permesso nel tempo una sempre più Cosciente ricerca sulle possibilità creative luministiche dell'Immagine.
L'espressione artistica di Storaro si concentra sin dagli inizi sulla LUCE, sulle sue possibilità di Scrittura, sul suo valore di Dialogo tra gli elementi contrastanti che la compongono, per passare successivamente a esplorare dall'interno la Luce stessa scoprendone le valenze espressive dello spettro cromatico, i COLORI che la compongono, dedicandosi poi allo studio degli ELEMENTI fondamentali della vita e alla loro possibile rappresentazione visiva. In questi ultimi anni la sua attenzione è stata rapita dalle intuizioni creative simbolizzate dalle MUSE, dalla possibilità di preveggenza creativa dei VISIONARI e divinatorie dei PROFETI.
Storaro ha ricevuto circa 180 Riconoscimenti Internazionali tra cui tre Premi OSCAR, dall'Accademia delle Arti e delle Scienze Cinematografiche di Los Angeles, per i Film:
"APOCALYPSE NOW" diretto da Francis Coppola, "REDS" diretto da Warren Beatty,
"THE LAST EMPEROR" diretto da Bernardo Bertolucci
Le Accademie Cinematografiche: Italiana (DAVID di DONATELLO), Inglese (BAFTA), Spagnola (GOYA), Televisiva Americana (EMMY) e l'Europea (CINEMATOGRAPHY AWARD), gli hanno presentato per vari Film il loro riconoscimento Accademico.
Ha ricevuto 5 LAUREE HONORIS CAUSA: dalle Università di: Lodz in Poland, Urbino, Palermo, Viterbo in Italia e dal MERITH COLLEGE di New York, USA.
Ha ricevuto altresì 4 ACCADEMICO HONORIS CAUSA dalle Accademie di Belle Arti Italiane di: Macerata, Brera, Frosinone e Roma. Insignito del titolo di AMBASCIATORE DELL’IMMAGINE DI ROMA dal Sindaco Walter Veltroni
- La COOLIDGE FOUNDATION di Boston lo riconosce Simbolo Mondiale in Cinematografia
- Per la SHOT Academy d'Italia, la Cinematografia di "Apocalypse now" migliore Oscar dal 1927
Presidente dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA AUTORI della CINEMATOGRAFIA, 1988-90.
Membro dell'AMERICAN SOCIETY OF CINEMATOGRAPHERS A.S.C.
Membro dell'ACADEMY OF MOTION PICTURE ARTS SCIENCES di Los Angeles.
Membro dell'EUROPEAN ACADEMY OF FILM AND TELEVISION
Membro dell'ACCADEMIA CINEMATOGRAFICA ITALIANA
Presidente Onorario dell'ACCADEMIA DELLA LUCE
Membro S.I.A.E. sezione OLAF, come: AUTORE LETTERARIO-AUTORE FOTOGRAFIA AUTORE ARTI FIGURATIVE, PLASTICHE E FOTOGRAFICHE
Presidente o Membro in vari importanti FESTIVAL CINEMATOGRAFICI MONDIALI
Ha ricevuto circa 70 PREMI ALLA CARRIERA CINEMATOGRAFICA, particolarmente :
AMERICAN SOCIETY OF CINEMATOGRAPHERS (Los Angeles-USA) CAMERIMAGE
FILM FESTIVAL (Torun/Lodz-Polonia)
TELLURIDE FILM FESTIVAL (Denver-USA)
LOCARNO FILM FESTIVAL (Locarno-Svizzera)
THESSALONIKY FILM FESTIVAL (Thessaloniky-Grecia)
MACEDONIA FILM FESTIVAL (Bitola-Repubblica di Macedonia)
ASSOCIAZIONE CRITICI CINEMATOGRAFICI ITALIANI (Taormina-Italia)
Ha insegnato "Scrivere con la Luce" alla ACCADEMIA INTERNAZIONALE delle ARTI e delle SCIENZE DELL'IMMAGINE de L'Aquila - 1995 al 2004.
Conduce SEMINARI in CINEMATOGRAFIA presso Accademie-Istituti-Università di tutto il mondo. Il suo sogno, parte realizzato con l'edizione "SCRIVERE CON LA LUCE": la LUCE, i COLORI, gli ELEMENTI, le MUSE, i VISIONARI, i PROFETI, una serie di libri su
Pittura, Filosofia, Simbologia della Visione che fanno parte della sua vita creativa.
La sua aspirazione é il possibile riconoscimento legislativo del "DIRITTO D'AUTORE" (Co-Autore del Film) per tutti gli Autori della Cinematografia del mondo.
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Motivazione
Il Premio Cinema e Industria ad honorem 2023 viene attribuito a Vittorio Storaro per aver onorato il nome dell’Italia in tutto il mondo e per il complesso della sua straordinaria carriera. Con Storaro il cinema italiano ha mostrato la sua eccellenza artistica, elevando il concetto stesso di specialista dell’immagine a un livello mai raggiunto prima, giustamente definito “autore della cinematografia”. Pur essendo solo il più recente di tanti allori internazionali, questo premio celebra un grande maestro erede della pittura e della storia dell’arte nazionale.
Edwige Fenech
Edwige Fenech è un'attrice e produttrice. Di padre maltese e madre italiana, lavora negli anni Settanta come interprete di numerosi film del cinema popolare italiano, conquistando gli spettatori grazie alla sua bellezza e a una forte dose di ironia. A partire dagli anni Ottanta, la sua carriera si rivolge al ruolo di conduttrice del piccolo schermo (tra gli altri: "Domenica in" "Sanremo"), al teatro impegnato (con Giuseppe Patroni Griffi in "D'amore si muore") e alla moda.
In quegli stessi anni fonda, insieme al figlio Edwin Fenech, la casa di produzione, 'Immagine e Cinema S.r.l.'. Insieme producono titoli importanti come "Il mercante di Venezia"(2004) di Michael Radford e alcuni film di Lina Wertmuller e Stefano Incerti, oltre che fiction di successo come "Commesse"(1999) o "E' arrivata la felicità" (2015-18), dove è ricomparsa anche davanti alla macchina da presa
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Motivazione
Questo premio speciale 2023 viene attribuito a Edwige Fenech per il complesso della sua carriera. Fenech ha saputo dimostrare il suo valore in varie fasi della sua vita artistica. Come star del cinema popolare ha giocato un ruolo iconico e ironico, come produttrice ha mostrato tutta la sua intelligenza imprenditoriale e la cura verso il prodotto, senza dimenticare la televisione e il teatro come corollari di una personalità dinamica, sensibile e capace di trasformare più volte il suo percorso, sempre con grande successo.
Gabriele Lavia
È una delle figure più rappresentative del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni.
Dopo aver frequentato l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio d’Amico, debutta come attore nel 1963 ed è diretto da registi quali: GIORGIO DE LULLO, ORAZIO COSTA, GIORGIO STREHLER, GIUSEPPE PATRONI GRIFFI, GIANCARLO SBRAGIA, LUIGI SQUARZINA, MARIO MISSIROLI, ALDO TRIONFO, MARCO SCIACCALUGA. Considera ORAZIO COSTA e GIORGIO STREHLER i suoi Maestri.
Nel 1975 firma con Otello di W. Shakespeare la sua prima regia.
Come regista e interprete mette in scena fra gli altri:
di W.Shakespeare: Amleto (tre edizioni) Macbeth (due edizioni) Otello (due edizioni),Riccardo ll, Riccardo III, Misura per Misura, Molto Rumore per Nulla, di Molière: l’Avaro, il Malato Immaginario, il Misantropo, di A. Čechov: il Gabbiano, il Giardino dei Ciliegi, Ivanov, Zio Vania, Platonov di H.Ibsen: Spettri, i Pilastri della Società, di F.Shiller: i Masnadieri (due edizioni), Don Carlos di A.Strindberg: il Padre (due edizioni), il Pellicano, Danza di Morte, Signorina Giulia, di Sofocle: Edipo re (tre edizioni), Elettra e Medea di Euripide (due edizioni) di I.Bergman: Scene da un Matrimonio e Dopo la Prova di F.Dostoevskij: La Mite, Memorie dal Sottosuolo, Il Sogno di un Uomo Ridicolo.
Poi: Le leggi della gravità (Jean Teulé) Chi ha paura di Virginia Woolf (E.Albee), Vita di Galileo (B.Brecht), il Duello e il Principe di Homburg (H.von Kleist), la Cameriera della Signora (K.Mansfield) e la Storia Immortale (K.Blixen) il Nipote di Rameau (D.Diderot) di L.Pirandello: L’Uomo la Bestia e la Virtù, Tutto per bene, Non si sa Come (due edizioni), Il Giuoco delle Parti, Sei Personaggi in cerca d’Autore, I Giganti della Montagna, La Trappola, L’uomo dal Fiore in Bocca di cui ha curato anche
una edizione cinematografica e Il Berretto a Sonagli.
Come attore di cinema è stato diretto da tra gli altri da Francesco Nuti, Dario Argento, Gabriele Muccino, Tonino Cervi, Giuseppe Tornatore, Pupi Avati, Francesco Maselli, Damiano Damiani, Mauro Bolognini.
È a sua volta regista cinematografico.
Nel 1984 per il suo primo film da regista: Il Principe di Homburg si aggiudica il Nastro d’Argento.
È stato DIRETTORE DEL TEATRO METASTASIO DI PRATO, CONDIRETTORE DEL TEATRO ELISEO DI ROMA, DIRETTORE DI TAORMINA ARTE, DIRETTORE DEL TEATRO STABILE DI TORINO, DIRETTORE DEL TEATRO DI ROMA, CONSULENTE ARTISTICO DEL TEATRO DELLA TOSCANA.
Come regista di lirica ottiene numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra gli altri per il TEATRO ALLA SCALA di MILANO cura la regia di I Pellegrini alla Mecca, I Lombardi alla Prima Crociata, e Attila. Per la SUNTORY HALL di TOKYO sviluppa un progetto mozartiano triennale curando la regia di Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così Fan Tutte.
Per il TEATRO DELL’OPERA di S. FRANCISCO mette in scena Attila, Don Giovanni e Così Fan Tutte.
In Italia oltre che con il Teatro alla Scala collabora tra gli altri con il Teatro Regio di Torino, il Teatro S. Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Bologna, Teatrom La Fenice di Venezia, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Regio di Parma, il Festival della Valle d’Itria di Martinafranca.
Cura moltissimi adattamenti teatrali, è autore di numerose sceneggiature cinematografiche e di due libri: "Se vuoi essere contemporaneo leggi i classici" edito PM nel 2017 e "Fare anima" fare corpo (appena ultimato).
Tra i numerosi Premi si ricordano il
PREMIO MIGLIOR REGIA TELEVISIVA NEL MONDO di un’opera di B.Brecht con Tamburi nella Notte, MIGLIOR REGIA TELEVISIVA per Sogno di un uomo Ridicolo, NASTRO D’ARGENTO come miglior regista esordiente, Premio Eti, Premio Flaiano, Premio Columbus, Premio Persefone, Premio Pio Alferano, Premio Enriquez, Premio Simoni, Premio Le Maschere del Teatro.-
Motivazione
Questo premio speciale 2023 viene attribuito a Gabriele Lavia per il complesso della sua carriera. Lavia, figura centrale del teatro italiano moderno e contemporaneo, ha esteso al cinema la sua forza autoriale e interpretativa. Attore traversale e sfaccettato, regista sensuale e coraggioso, Lavia ha sempre praticato e celebrato la libertà di pensiero, mai separando in maniera netta il ruolo recitativo da quello registico. A questa longeva attività sul palco e sul set attribuiamo il meritato riconoscimento.
BIBI Film
Nel 1997 Angelo Barbagallo crea la BIBI FILM TV, per continuare il lavoro di produttore indipendente iniziato venti anni prima insieme a Nanni Moretti con la Sacher Film .
La Bibi Film Tv produce Film per la sala, Film Tv, Serie Televisive e documentari, lavorando con registi e autori sia acclamati che emergenti.
BIBI FILM TV ha conquistato record di ascolti nazionali con serie tv come “La Meglio Gioventù”, “Vivi e Lascia Vivere”, “Le Indagini di Lolita Lobosco” e “Solo Per Passione - Letizia Battaglia Fotografa”, è stata tra i Most Watched di Netflix con “Lo Spietato” e “Fedeltà” e ha prodotto “La Stranezza”, film italiano campione d’incasso del 2022.
Teodora Film Distribuzione
Teodora Film Distribuzione è stata fondata nel 2000 da Vieri Razzini e Cesare Petrillo. Dai capolavori vincitori della Palma d’Oro Amour, The Square e Triangle of Sadness ai premi Oscar Il figlio di Saul e In un mondo migliore, dalla trionfale riedizione di To Be Or Not To Be di Lubitsch a titoli di culto come Pride e Irina Palm, Teodora Film ha portato in Italia dal 2000 a oggi il meglio del cinema internazionale.
Tra i tanti autori del catalogo spiccano Michael Haneke, Wim Wenders, Laurent Cantet, Ruben Östlund, James Ivory, Peter Greenaway, László Nemes, Susanne Bier, Céline Sciamma, Joachim Trier, François Ozon, Mia Hansen-Løve, Thomas Vinterberg, nonché gli italiani Emma Dante, Paolo e Vittorio Taviani e Marco Bellocchio.
Oltre cento film nelle sale e altrettanti classici in DVD con la storica collana “Il piacere del cinema” sono stati distribuiti seguendo un unico filo rosso, la passione per il cinema, e sotto un’unica bandiera: quella dell’indipendenza.-
Motivazione
Il Premio Cinema e Industria alla Distribuzione 2023 viene attribuito a Stefano Finesi per Teodora Film. Nata dall’intuizione di un grande critico scomparso di recente, Vieri Razzini, Teodora si è rinnovata mantenendo la sua vocazione iniziale: dimostrare che la distribuzione è una forma di gusto estetico e di selezione artistica. Portandoci il miglior cinema europeo e internazionale, Teodora rappresenta oggi un marchio sinonimo di serietà, affidabilità e capacità di scommettere sui talenti del cinema d’autore.
Giada Calabria
Giada Calabria ha curato la scenografia di numerose pellicole italiane.
Per il film Non essere cattivo, uscito nel 2015 e diretto da Claudio Caligari (ultimo tassello della trilogia comprendente Amore tossico e L’odore della notte), è stata candidata al David di Donatello nel 2016.
Ha lavorato, tra gli altri, ai film La Stranezza regia di Roberto Andò candidata al David di Donatello nel 2023, Gli indifferenti regia di Leonardo Guerra Seragnoli candidata ai Nastri d’Argento nel 2021, Il Miracolo serie tv per la regia dì Niccolò Ammanniti, 10 minuti regia di Maria Sole Tognazzi, Caos Calmo per la regia di Antonello Grimaldi candidata al David di Donatello nel 2008
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Motivazione
Il Premio Cinema e Industria 2023 viene attribuito alla scenografa Giada Calabria. Ben lungi dall’essere un mestiere decorativo, la scenografia trova in Giada Calabria una creatrice di pregio e talento. Oscillando tra commedie e drammi, ha saputo sempre trovare una via originale a ciò che altrimenti sarebbe rimasto puro sfondo, offrendo verosimiglianza e concretezza a mondi molto diversi tra di loro. Con la sensibilità di Calabria, la scenografia italiana è in ottime mani per il presente e per il futuro.
Michele Braga
Michele Braga è un compositore pluripremiato, nato a Roma nel 1977. Ha iniziato come musicista autodidatta, per poi perfezionarsi studiando composizione e orchestrazione con il M° Alessandro Cusatelli.
Gran parte del corpus musicale di Michele Braga è costituito da colonne sonore per film e serie TV. La sua prima incursione nel mondo delle colonne sonore è con il film del 2007 Come tu mi vuoi di Volfango de Biasi. Con il cortometraggio del 2006 Basette, Braga ha iniziato la sua collaborazione con Gabriele Mainetti, che continua ancora oggi. Per il regista compone la colonna sonora di Lo chiamavano Jeeg Robot, lungometraggio del 2015 che gli vale il Ciak d'oro 2016 e la candidatura ai Nastri d'argento 2016 e ai David di Donatello. Riceve il Soundtrack Stars Award 2021 per Freaks Out di Mainetti (presentato in anteprima alla 78a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia).Si ricordano anche le colonne sonore per Dogman di Matteo Garrone (presentato in anteprima al 71 Festival di Cannes) con la nomina a miglior compositore ai David di Donatello 2019; per i film di Carlo Verdone Benedetta Follia (Nomination Miglior Canzone Originale ai Nastri D'argento 2018) e Si vive una volta sola; le colonne sonore per i film di Sydney Sibilia Smetto quando voglio e L'incredibile storia dell'isola delle rose (nominato miglior compositore al David di Donatello 2021 e miglior musica originale al Globo d'oro italiano 2021), e per Cattivo Poeta di Gianluca Jodice (Premio per la migliore colonna sonora al Festival Internazionale del Film di Barcellona-Sant Jordi).
Ha inoltre creato colonne sonore per produzioni televisive. Fra queste: la serie Netflix Generazione56k, Luna Park e Una guida astrologica per cuori infranti.
Dal 2015 Braga collabora con la Nazionale Italiana di Nuoto Sincronizzato. Compone il brano Un urlo da Lampedusa con cui Manila Flamini e Giorgio Minisini, ai Mondiali di nuoto 2017, vincono la prima storica medaglia d'oro per il sincro italiano. Per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, Braga compone A song from Humans and Machines.
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Motivazione
Il Premio Artistico Cinema e Industria 2023 viene attribuito al musicista Michele Braga. In un periodo molto fecondo per la musica italiana da film, Braga ha saputo distinguersi in un percorso personale, con un tocco melodico al tempo stesso versatile e riconoscibile. Nelle sue colonne sonore, si mescolano rigore ed estro, senza voler mai oscurare la narrazione attraverso le sue note ma anzi esaltando ogni specifico racconto con composizioni raffinate e potenti, legate sia alla musica colta sia alla musica elettronica, folk e pop.
La giuria 2023
Pupi Avati
PUPI AVATI
Nasce a Bologna nel 1938. Inizialmente tenta una carriera nel jazz (1959-1962) come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, ma rinuncia dopo l’ingresso nella band di Lucio Dalla. Come dichiarerà lui stesso, la bravura di Lucio Dalla gli ha fatto comprendere la differenza tra passione e talento inducendolo a cercare la propria strada, che sarebbe diventata quella cinematografica.
“Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo.”
Illuminato dalla versione di 8 1/2 di Federico Fellini tenta la strada del cinema. Nel 1975 collabora alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini. Inizia l’ascesa con La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975) con Ugo Tognazzi, La casa dalle finestre che ridono (1976) diventa film cult per gli appassionati di cinema noir.
Pupi Avati può vantare ad oggi 55 film diretti e 57 sceneggiature scritte. Tra i suoi film più rappresentativi Una gita scolastica (1983) con Carlo Delle Piane, il film viene premiato con 2 Nastri d’Argento; Regalo di Natale 1986); Storia di ragazzi e ragazze (1990) vincitore di 2 Nastri d’argento: uno per la miglior regia e uno per la miglior sceneggiatura. Il testimone dello sposo (1998); Il cuore altrove (2003) David di Donatello come miglior registra; Il papà di Giovanna (2008); Il bambino cattivo (2013); Un ragazzo d’oro (2015); Il Signor Diavolo (2019); Lei mi parla ancora (2021); Dante (2022); La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023).
Mentre si occupa di regia, continua a scrivere romanzi come I cavalieri che fecero l’impresa (da cui trae anche l’omonimo film nel 1999); una sua biografia Sotto le stelle di un film (2008); Il ragazzo in soffitta (2015); Il Signor Diavolo (2018); L’archivio del diavolo (2020).
Nel 1995 è stato insignito Commendatore Ordine al merito della Repubblica e nel 2005 Medaglia d’oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte .
Nel 2023 viene scelto dal vicepremier e ministro Antonio Tajani come consulente, a titolo gratuito, per “le tematiche afferenti al settore della cultura”.
Marco Leonetti
Nato a Forlì nel 1967, laurea in filosofia e master in “Management dei beni e delle attività culturali”, è dal 2013 responsabile delle attività e dello sviluppo delle collezioni della Cineteca comunale di Rimini, di cui fa parte dal 2015 l’archivio Federico Fellini.
È nel gruppo di lavoro sulla progettazione del Museo Federico Fellini.Stefano Pucci
Nato a Lugo (Ra) nel 1965, è Amministratore delegato di PUCCI srl azienda che comprende i marchi Pucci, Berni e Louit Freres e che rappresentano la specializzazione nel settore sottoli, leader in Italia e distribuiti in circa 50 paesi nel mondo. Già componente del Gruppo Giovani Industriali e del Settore Alimentare di Confindustria Ravenna, dal 2017 fa parte della giunta di Confindustria Romagna ed è Vicepresidente della sezione ravennate. Dal 2008 è membro del consiglio nazionale AIIPA e dal 2017 è presidente del gruppo sottoli dell’AIIPA. Dal gennaio 2019 è membro del consiglio di Unione Italiana Food.
Nel 2016 diventa produttore del film Lovers che nel 2018 ha partecipato e vinto a numerosi premi a Festival Internazionali come miglior film a Londra, Lisbona, Philadelphia, e Fort Lauderdale (Miami), nonché candidato in altri 20 festival tra cui Scottsdale e North Hollywood.Gian Luca Farinelli
Gian Luca Farinelli è nato a Bologna nel 1963. Dal 2000 è direttore della Cineteca di Bologna, con cui ha iniziato a collaborare nel 1984. Ha ideato nel 1986, assieme a Nicola Mazzanti, la manifestazione Il Cinema Ritrovato. È membro della Commissione Consultiva per le attività cinematografiche del Comune di Bologna. Ha ideato per conto della Cineteca la prima scuola italiana di restauro cinematografico “L’Immagine Ritrovata” con la nascita dell’omonimo laboratorio di restauro. Ha diretto circa 400 progetti di restauro, tra cui Assunta Spina, Maciste all’inferno, Totò e Carolina, Nosferatu, Sodoma e Gomorra, Il monello e Tempi, moderni.
Veronica Innocenti
Nata a Riccione nel 1975, è professoressa associata all’Università di Bologna dal 2015.
Svolge le sue ricerche nell’ambito del cinema, della televisione e dei media digitali. Dal 2017 è coordinatrice del corso di Laurea Magistrale in Cinema Televisione e Produzione Multimediale e insegna Televisione e media digitali ed Economia e marketing dei media audiovisivi. Direttrice della rivista internazionale Series, dedicata alle narrazioni seriali, è autrice di saggi, libri e volumi collettanei.Elisa Luchetta
Elisa Luchetta nasce ad Ancona nel 1981 dopo aver compiuto gli studi nel campo umanistico si trasferisce a Rimini. Da sempre studiosa e appassionata di storia del cinema riesce ad entrare nell’azienda Khairos s.r.l nel 2014 presso il Cinema Settebello come responsabile della programmazione eventi e rassegne. Nel 2018 l’azienda riesce a vincere il bando per il Cinema Fulgor e viene riconfermata come responsabile della creazione eventi e rassegne, responsabile della programmazione e gestione film, smm di entrambi i cinema. Numerosi sono gli eventi, gli omaggi le retrospettive pensate e realizzate che hanno aggiunto linfa culturale alla città di Rimini. Da quattro anni collabora con “La settima arte – Cinema e Industria” per la reperibilità di tutte le pellicole in programma alla manifestazione.
I luoghi 2023
Fellini Museum - Cinemino (Piazzetta San Martino)
Vai al sitoTeatro Amintore Galli (Piazza Cavour, 22)
Vai al sitoCinema Fulgor (Corso d'Augusto, 162)
Vai al sitoMultiplex Le Befane (Via Caduti di Nassiriya, 22)
Vai al sitoSponsor 2023
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Giuseppe Tornatore
Giuseppe Tornatore è nato a Bagheria (Palermo). Dopo lunghi anni dedicati alla fotografia, al teatro ed alla realizzazione di numerosi documentari, esordisce appena trentenne nella regia cinematografica con il film Il Camorrista del quale firma la sceneggiatura insieme a Massimo De Rita. Ma è nel 1989 che si impone all’attenzione del cinema internazionale con Nuovo Cinema Paradiso, il film di cui è soggettista e sceneggiatore che gli varrà l’Oscar come migliore film straniero.
Da allora i film di Tornatore sono stati regolarmente distribuiti in tutto il mondo riscuotendo premi e successo. Tra gli attori più noti che hanno preso parte nei suoi film ricordiamo: Ben Gazzarra, Marcello Mastroianni, Michèle Morgan, Sergio Castellitto, Philippe Noiret, Tim Roth, Gerard Depardieau, Roman Polanski, Monica Bellucci, Michele Placido, Ksenia Rappoport, Ficarra & Picone, Margherita Buy, Lina Sastri, Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Jeremy Irons.
Filmografia
1986: Il Camorrista, liberamente ispirato al libro di Giuseppe Marrazzo ed interpretato da Ben Gazzara, Laura Del Sol, Leo Gullotta.
1988: Nuovo Cinema Paradiso, interpretato da Philippe Noiret, Jacques Perrin e Salvatore Cascio.
1990: Stanno tutti bene, interpretato da Marcello Mastroianni e Michèle Morgan.
1991: Il cane blu episodio del film "La domenica specialmente" dai racconti di Tonino Guerra interpretato da Philippe Noiret.
1994: Una pura formalità interpretato da Gerard Depardieu, Roman Polanski e Sergio Rubini.
1995: L’uomo delle stelle, interpretato da Sergio Castellitto, Tiziana Lodato, Leopoldo Trieste.
1995: Lo schermo a tre punte. Antologia cinematografica.
1998: La leggenda del pianista sull’oceano interpretato da Tim Roth, Pruitt Taylor Vince, Melanie Thierry, Peter Vaughn.
2000: Malèna interpretato da Monica Bellucci.
2006: La sconosciuta interpretato da Xenia Rappoport, Michele Placido, Margherita Buy, Alessandro Haber, Piera Degli Esposti, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Angela Molina.
2009: Baarìa interpretato da Francesco Scianna, Margareth Madè, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Lina Sastri, Angela Molina, Vincenzo Salemme, Michele Placido, Nicole Grimaudo, Lollo Franco, Nino Frassica, Gabriele Lavia, Beppe Fiorello, Giorgio Faletti, Enrico Lo Verso, Luigi Lo Cascio, Leo Gullotta, Aldo Baglio, Paolo Briguglia, Gigi Burruano, Franco Scaldati, Marcello Mazzarella, Laura Chiatti, Donatella Finocchiaro, Mimmo Cuticchio.
2010: L’ultimo Gattopardo - Ritratto di Goffredo Lombardo. Con Carlo Verdone, Dario Argento, Francesco Rosi, Ettore Scola, Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Enrico Lucherini, Alain Delon, Gianni Morandi, Sophia Loren, Massimo Ranieri, Ermanno Olmi, Folco Quilici, Renzo Arbore, Bud Spencer, Carlo ed Enrico Vanzina, Nino D’Angelo, Virna Lisi, Alberto Bevilacqua, Ennio Morricone, Armando Trovaioli, Giuliano Gemma, Gian Luigi Rondi, Massimo De Rita, Pippo Baudo, Peppino Rotunno, Marco Vicario, Gabriella Pession, Cristiana Capotondi, Elena Sofia Ricci. Documentario.
2012: La migliore offerta (The best offer) interpretato da Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Silvia Hoeks, Donald Sutherland.
2015: La corrispondenza (correspondence) interpretato da Jeremy Irons e Olga Kurylenko.
2021: Ennio con Ennio Morricone, Bernardo Bertolucci, Nicola Piovani, Hans Zimmer, Pat Metheny, Clint Eastwood, Quentin Tarantino, Gianni Morandi, Bruce Springsteen, John Williams, Antonio Pappano, Marco Bellocchio, Brian De Palma, Dario Argento, Roland Joffe, Oliver Stone, Liliana Cavani, Joan Baez, Gino Paoli, Paolo e Vittorio Taviani, Carlo Verdone, Quincy Jones, Mychael Danna, Barry Levinson, Dulce Pontes, Caterina Caselli, Sergio Leone, Edoardo Vianello, Giuliano Montaldo, Metallica, Paul Simonon, David Puttnam, Zucchero, Won Kar Vai. Documentario.
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Motivazione
“Il Premio Cinema e Industria ad honorem 2022 viene attribuito a Giuseppe Tornatore per il complesso della sua straordinaria carriera. Con Giuseppe Tornatore il cinema italiano ha ritrovato in epoca moderna e contemporanea l’aspirazione internazionale che gli è propria, mostrando ovunque la qualità artistica dei nostri film. Autore di un cinema maiuscolo e potente, al tempo stesso intimo e universale, Tornatore ha ottenuto premi prestigiosissimi. Di recente tornato al primo amore (il documentario), Tornatore merita il premio anche per la sua attività di produttore, sceneggiatore, testimonial dell’eccellenza italiana in tutto il mondo”.
Gianna Gissi e Lorenzo Baraldi
Gianna Gissi è costumista.
Nata a Pola, frequenta a Roma dopo il Liceo artistico di Ripetta, i corsi di Storia del Costume all’Accademia di Costume e Moda diplomandosi a pieni voti. Dopo i primi anni come assistente in vari film, inizia la professione firmando tra l’altro importanti sceneggiati televisivi degli anni ’70 quali Tartarino sulle Alpi, Marcovaldo di Italo Calvino. La lunga filmografia vede la sua firma in film di grande successo come Il Postino, Il Marchese del Grillo, Porte Aperte, Temporale Rosy, Camera d’albergo, Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, il Ladro di Bambini, Jonny Stecchino, L’Amore ritrovato, Amici Miei atto II, Porte aperte, Così ridevano.
Fra i molti riconoscimenti ricevuti si ricordano nel 1982 il Premio David di Donatello, Migliori Costumi per Il Marchese del Grillo Premio e il Nastro d’Argento, Migliori Costumi per Il Marchese del Grillo; nel 1990 il David di Donatello, Migliori Costumi per Porte Aperte; nel 1994 il Premio Festival del Cinema Italiano, Migliori Costumi per il Postino e nel 1996, sempre per il Postino, il Premio Time For Peace Award Onu, per Il Postino-ONU New York e Nomination Golden Globe Award migliori costumi. Nel 2012 Premio San Marino Film Festival alla carriera.
Nel 1984 fonda insieme ad altri professionisti del cinema italiano l’A.S.C. Associazione Scenografi Costumisti e Arredatori.
www.giannagissi.it
Lorenzo Baraldi è scenografo.
Nato a Parma, studia nella sezione di Scenografia all’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma e prosegue i suoi studi ai corsi di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 1967 inizia la sua attività in qualità di disegnatore, assistente scenografo, bozzettista e arredatore in 22 pellicole. Nel 1972 firma il suo primo film in qualità di scenografo e art director. Nella lunga filmografia si ricordano: Il Postino, Il Marchese del Grillo, Profumo di Donna, Romanzo popolare, Un borghese piccolo piccolo, Temporale Rosy, Amici Miei e Amici Miei atto II, I Cavalieri che fecero l’impresa, Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, Le rose del deserto, Joan Lui, Io e Caterina. Per la TV si ricorda fra i tanti le fiction Resurrezione e Luisa Sanfelice di P. e V. Taviani.
Ha lavorato con Nanni Loi, Ettore Scola, Luigi Comencini, Luciano Salce, Alberto Lattuada, Nino Manfredi, Dino Risi, Alberto Sordi, ecc.
Fra i molti riconoscimenti ricevuti si ricordano: nel 1982 per la miglior scenografia premio David di Donatello e Nastro d’Argento per Il Marchese del Grillo. Nel 1994 Premio Festival del Cinema Italiano miglior scenografia per il Postino; nel 1996 Time for Peace Award miglior scenografia per Il Postino e Nomination Golden Globe Award miglior scenografia per Il Postino. Nel 2012 Premio San Marino Film Festival alla carriera. Inoltre, vari premi qualità del ministero dello spettacolo per la scenografia.
Dal 2018 è membro della Commissione del Mibact per la promozione del Cinema.
www.lorenzobaraldi.it
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Motivazione
“Il Premio Artistico Cinema e Industria 2022 viene attribuito allo scenografo Lorenzo Baraldi e alla costumista Gianna Gissi. Considerata la coppia d’oro dell’arte del cinema italiano, Baraldi e Gissi hanno vinto importanti premi nazionali e internazionali e accompagnato con le loro creazioni i nostri grandi autori per oltre mezzo secolo, da Monicelli a Risi, da Amelio a Benigni e tanti altri. Inconfondibili per gusto e invenzione, hanno contribuito a rinnovare un’intera estetica del film e meritano il tributo di tutta la cultura cinematografica italiana”.
Carlotta Cristiani
Carlotta Cristiani, montatrice, nasce a Milano e vive tra Milano e Roma. Diplomata alla Civica Scuola di Cinema, ha frequentato il Dams dell'Università di Bologna. Dal 1992 monta film e documentari che hanno partecipato a festival di cinema internazionali.
Del suo lavoro come montatrice si ricordano:
con Chiara Bellosi Calcinculo, con Leonardo Di Costanzo L’Intervallo, L’intrusa, Ariaferma, con Laura Bispuri Vergine giurata, Figlia mia, Il paradiso del pavone, con Silvio Soldini Pane e tulipani, Giorni e nuvole, Brucio nel vento, 3/19, con Alice Rohrwacher due episodi de L’amica geniale (seconda stagione), Quattro strade, Pupille, con Luca Lucini Le mie ragazze di carta, Io e mio fratello, Come diventare grandi nonostante i genitori, con Bruno Oliviero Cattività, Nato a Casal Principe, con Marina Spada Il mio domani, Come l’ombra, con Massimo Venier Tu la conosci Claudia, Generazione mille euro.
È stata candidata ai David di Donatello e ai Nastri D’Argento.-
Motivazione
“Il Premio Cinema e Industria al Montaggio 2022 viene attribuito a Carlotta Cristiani. Il montaggio è considerato il battito cardiaco dei film e con la bravura di Carlotta Cristiani il suo ritmo diventa preciso e armonico. Da oltre vent’anni impegnata con il miglior cinema italiano, tra cui i registi Silvio Soldini e Leonardo Di Costanzo, il montaggio di Carlotta Cristiani ha innalzato la qualità di importanti film d’autore e mostrato al suo meglio la grande qualità dei professionisti italiani”.
Tempesta
Tempesta è stata fondata da Carlo Cresto-Dina nel 2009, dopo anni passati a produrre cinema sotto l’ombrello di importanti case di produzione in Italia e a Londra, realizzando film di autori come Ken Loach, Abbas Kiarostami, Emir Kusturica, Ermanno Olmi, Fernando Trueba oltre a decine di titoli di giovani autori selezionati e premiati nei festival di tutto il mondo.
Lazzaro Felice e Le Meraviglie, diretti da Alice Rohrwacher e prodotti da tempesta, hanno vinto, tra gli altri premi, rispettivamente il Premio per la Miglior Sceneggiatura e il Grand Prix al Festival di Cannes.
tempesta ha prodotto tutti i lungometraggi di Leonardo Di Costanzo, dall’esordio nella finzione L’Intervallo fino ad Ariaferma, attualmente in corsa ai David di Donatello con 11 candidature.
Oltre a nuovi titoli per il cinema, tempesta ha in sviluppo progetti di serie TV, mentre tempesta UK, il ramo inglese della società, ha debuttato con Wildfire, lungometraggio d'esordio della regista Cathy Brady, acclamato al Toronto Film Festival.
Filmografia
La Chimera (in produzione) Alice Rohrwacher
2022 Calcinculo Chiara Bellosi
2021 Ariaferma Leonardo Di Costanzo
2021 Occhi Blu Michela Cescon
2020 Palazzo di Giustizia Chiara Bellosi
2018 Lazzaro felice Alice Rohrwacher
2017 L’intrusa Leonardo Di Costanzo
2016 Le ultime cose Irene Dionisio
2010 Fräulein – Un fiaba d’inverno Caterina Carone
2014 Asino Vola Paolo Tripodi e Marcello Fonte
2014 Le Meraviglie Alice Rohrwacher
2012 L’intervallo Leonardo Di Costanzo
2010 Corpo celeste Alice Rohrwacher
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Motivazione
“Il Premio Cinema e Industria alla Produzione 2022 viene attribuito a Carlo Cresto Dina e a Tempesta per la sua sorprendente avventura cinematografica. Tempesta ha tenuto a battesimo alcuni degli autori più innovati degli ultimi anni credendo nel loro talento e offrendo una casa produttiva a progetti originali e indipendenti. Senza mai smettere di cercare giovani registi ed esordienti di valore, Tempesta è ormai divenuta un marchio di qualità riconoscibile, meritando il rispetto del sistema cinematografico italiano e dei festival internazionali”.
Vision Distribution
Vision Distribution è la società di distribuzione cinematografica nata nel dicembre 2016 dall’accordo del gruppo Sky Italia con cinque tra le maggiori case di produzione indipendenti italiane: Cattleya, Wildside, Lucisano Media Group, Palomar e Indiana Production. Nel 2018 Vision Distribution conquista il biglietto d’oro per il Maggior incasso di un film italiano con Come un gatto in Tangenziale, il film di Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Antonio Albanese prodotto da Wildside che ha ottenuto oltre 1 milione e mezzo di spettatori per più di 10 milioni di incasso. Nel 2019 Vision Distribution co-produce e distribuisce La Paranza dei bambini, il film tratto dal libro di Roberto Saviano e diretto da Claudio Giovannesi, che ottiene l’Orso d’Argento per la Miglior Sceneggiatura durante la 69esima edizione del Festival di Berlino, Ma cosa ci dice il cervello, la commedia di Riccardo Milani con protagonista Paola Cortellesi che diventa il primo film al box office nel weekend di Pasqua con il risultato migliore per un film italiano dal 2010 uscito in quel periodo, Il giorno più bello del mondo di Alessandro Siani che con quasi 3 milioni di euro ottiene il miglior incasso italiano dell’anno nel weekend di apertura e L’Immortale, esordio record di Marco D’Amore, che diventa il film italiano con il miglior debutto al botteghino in un giorno feriale degli ultimi cinque anni. Nel febbraio 2020, alla 70esima edizione del Festival di Berlino, Favolacce vince l’Orso d’Argento per la Miglior Sceneggiatura. Nel settembre dello stesso anno, Vision Distribution porta al cinema Padrenostro, il film di Claudio Noce con protagonista Pierfrancesco Favino che per questa interpretazione vince la Coppa Volpi alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Da agosto 2017 ad oggi Vision Distribution ha distribuito in sala e in piattaforma circa 80 produzioni.
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Motivazione
“Il Premio Cinema e Industria alla Distribuzione 2022 viene attribuito a Massimiliano Orfei per Vision Distribution. Nata nel 2016 da una sinergia di eccellenze industriali, in pochi anni Vision ha imposto il suo brand distributivo riuscendo a scardinare alcune rigidità del settore. Vision lavora sul cinema a 360 gradi, offrendo contenuti per tutti i gusti senza mai perdere di vista la qualità e dando alle opere un’esistenza prolungata per tutta la durata dello sfruttamento e grazie alla cura di ogni singolo prodotto”.
Paolo Taviani
Paolo Taviani oltre che regista, insieme al fratello Vittorio, è stato anche sceneggiatore dei loro film.
Nella lunga filmografia: San Miniato luglio '44 (1954), L’Italia non è un paese povero, Un uomo da bruciare (1962), I fuorilegge del matrimonio (1963), I sovversivi (1967), Sotto il segno dello scorpione (1969), San Michele aveva un gallo (1972), Allonsanfan (1974), Padre Padrone (1977), Il prato (1979), La notte di San Lorenzo (1982), Kaos (1984), Good morning, Babilonia (1987), Il sole anche di notte (1990), Fiorile (1993), Le affinità elettive (1996), Tu ridi (1998), Resurezione- miniseries TV (2001), Luisa Sanfelice - miniseries TV (2004), La masseria delle allodole (2007), Cesare deve morire 2012), Maraviglioso Boccaccio (2015).
Molti i Premi ricevuti: 1977: Palma d’oro a Cannes per il film Padre padrone e Premio internazionale della Giuria FIPRESCI, 1982: Premio speciale della Giuria a Cannes per La Notte di San Lorenzo, 1986: Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia, 2002: Il Premio Saint George al Film Festival di Mosca per Resurrezione, 2012: Orso d’oro al Festival di Berlino per Cesare deve morire, 2016: David di Donatello alla carriera, 2018: Nastro d’Argento Speciale a Paolo e Vittorio Taviani per Una questione privata, 2018: Globo d’Oro a Luca Marinelli come Miglior Attore per Una questione privata.
Credit foto Gerald Bruneau.-
Motivazione
“Questo premio speciale e unico viene attribuito a Paolo Taviani per il film Leonora addio. Per la prima volta senza il fratello Vittorio, Paolo Taviani ha omaggiato una volta di più la nostra grande letteratura con un film al tempo stesso rigoroso e libero come l’aria. Costruendo una grande riflessione sull’arte e sull’uomo, Taviani ha confermato di essere parte importante della storia del cinema italiano e dimostrato di saper sorprendere con classe, cultura e un’infinita passione per la settima arte”.
La giuria 2022
Pupi Avati
PUPI AVATI
Nasce a Bologna nel 1938. Inizialmente tenta una carriera nel jazz (1959-1962) come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, ma rinuncia dopo l’ingresso nella band di Lucio Dalla. Come dichiarerà lui stesso, la bravura di Lucio Dalla gli ha fatto comprendere la differenza tra passione e talento inducendolo a cercare la propria strada, che sarebbe diventata quella cinematografica.
“Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo.”
Illuminato dalla versione di 8 1/2 di Federico Fellini tenta la strada del cinema. Nel 1975 collabora alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini. Inizia l’ascesa con La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975) con Ugo Tognazzi, La casa dalle finestre che ridono (1976) diventa film cult per gli appassionati di cinema noir.
Pupi Avati può vantare ad oggi 55 film diretti e 57 sceneggiature scritte. Tra i suoi film più rappresentativi Una gita scolastica (1983) con Carlo Delle Piane, il film viene premiato con 2 Nastri d’Argento; Regalo di Natale 1986); Storia di ragazzi e ragazze (1990) vincitore di 2 Nastri d’argento: uno per la miglior regia e uno per la miglior sceneggiatura. Il testimone dello sposo (1998); Il cuore altrove (2003) David di Donatello come miglior registra; Il papà di Giovanna (2008); Il bambino cattivo (2013); Un ragazzo d’oro (2015); Il Signor Diavolo (2019); Lei mi parla ancora (2021); Dante (2022); La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023).
Mentre si occupa di regia, continua a scrivere romanzi come I cavalieri che fecero l’impresa (da cui trae anche l’omonimo film nel 1999); una sua biografia Sotto le stelle di un film (2008); Il ragazzo in soffitta (2015); Il Signor Diavolo (2018); L’archivio del diavolo (2020).
Nel 1995 è stato insignito Commendatore Ordine al merito della Repubblica e nel 2005 Medaglia d’oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte .
Nel 2023 viene scelto dal vicepremier e ministro Antonio Tajani come consulente, a titolo gratuito, per “le tematiche afferenti al settore della cultura”.
Nicola Bassano
Nato a Sarzana (Sp) nel 1974, storico del cinema, laureato in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, dal 2014 lavora presso la Cineteca del Comune di Rimini dove si occupa principalmente dell’Archivio Federico Fellini.
Stefano Pucci
Nato a Lugo (Ra) nel 1965, è Amministratore delegato di PUCCI srl azienda che comprende i marchi Pucci, Berni e Louit Freres e che rappresentano la specializzazione nel settore sottoli, leader in Italia e distribuiti in circa 50 paesi nel mondo. Già componente del Gruppo Giovani Industriali e del Settore Alimentare di Confindustria Ravenna, dal 2017 fa parte della giunta di Confindustria Romagna ed è Vicepresidente della sezione ravennate. Dal 2008 è membro del consiglio nazionale AIIPA e dal 2017 è presidente del gruppo sottoli dell’AIIPA. Dal gennaio 2019 è membro del consiglio di Unione Italiana Food.
Nel 2016 diventa produttore del film Lovers che nel 2018 ha partecipato e vinto a numerosi premi a Festival Internazionali come miglior film a Londra, Lisbona, Philadelphia, e Fort Lauderdale (Miami), nonché candidato in altri 20 festival tra cui Scottsdale e North Hollywood.Gian Luca Farinelli
Gian Luca Farinelli è nato a Bologna nel 1963. Dal 2000 è direttore della Cineteca di Bologna, con cui ha iniziato a collaborare nel 1984. Ha ideato nel 1986, assieme a Nicola Mazzanti, la manifestazione Il Cinema Ritrovato. È membro della Commissione Consultiva per le attività cinematografiche del Comune di Bologna. Ha ideato per conto della Cineteca la prima scuola italiana di restauro cinematografico “L’Immagine Ritrovata” con la nascita dell’omonimo laboratorio di restauro. Ha diretto circa 400 progetti di restauro, tra cui Assunta Spina, Maciste all’inferno, Totò e Carolina, Nosferatu, Sodoma e Gomorra, Il monello e Tempi, moderni.
Veronica Innocenti
Nata a Riccione nel 1975, è professoressa associata all’Università di Bologna dal 2015.
Svolge le sue ricerche nell’ambito del cinema, della televisione e dei media digitali. Dal 2017 è coordinatrice del corso di Laurea Magistrale in Cinema Televisione e Produzione Multimediale e insegna Televisione e media digitali ed Economia e marketing dei media audiovisivi. Direttrice della rivista internazionale Series, dedicata alle narrazioni seriali, è autrice di saggi, libri e volumi collettanei.Elisa Luchetta
Elisa Luchetta nasce ad Ancona nel 1981 dopo aver compiuto gli studi nel campo umanistico si trasferisce a Rimini. Da sempre studiosa e appassionata di storia del cinema riesce ad entrare nell’azienda Khairos s.r.l nel 2014 presso il Cinema Settebello come responsabile della programmazione eventi e rassegne. Nel 2018 l’azienda riesce a vincere il bando per il Cinema Fulgor e viene riconfermata come responsabile della creazione eventi e rassegne, responsabile della programmazione e gestione film, smm di entrambi i cinema. Numerosi sono gli eventi, gli omaggi le retrospettive pensate e realizzate che hanno aggiunto linfa culturale alla città di Rimini. Da quattro anni collabora con “La settima arte – Cinema e Industria” per la reperibilità di tutte le pellicole in programma alla manifestazione.
I luoghi 2022
Fellini Museum - Cinemino (Piazzetta San Martino)
Vai al sitoTeatro Amintore Galli (Piazza Cavour, 22)
Vai al sitoCineteca di Rimini (Via A. Gambalunga, 27)
Vai al sitoCinema Fulgor (Corso d'Augusto, 162)
Vai al sitoMultiplex Le Befane (Via Caduti di Nassiriya, 22)
Vai al sitoSponsor 2022
Vulcangas, Costa, Deloitte, MyO, Riviera Banca, BPER Banca, Erbavita, FomIndustrie, Pesaresi Giuseppe S.p.A., SGR, Vici&C, Hera, PolliniPatrocini 2022
Patrocinio e contributo
Programma 2022
Programma 2022Partner 2022
Archivio Nazionale Cinema di Impresa, Cineteca di Rimini, Gambarini & Muti, Giometti Cinema, Grand Hotel Rimini, Icaro Comunication, Ordine Giornalisti Emilia Romagna, Webit, ZeligI premiati 2021
Dario Argento
Dario Argento è regista, sceneggiatore e produttore italiano.
Il padre, Salvatore, è stato un produttore cinematografico. Dopo un apprendistato come critico e come soggettista di Sergio Leone, esordisce alla regia nel 1970, componendo la celebre “trilogia degli animali”: L’uccello dalle piume di cristallo (1970), Il gatto a nove code (1971), e Quattro mosche di velluto grigio (1971). Confermatosi re del thriller con Profondo rosso (1975), passa all’horror nel 1977 con Suspiria.
Seguono altri straordinari successi come Tenebre (1983), Phenomena (1985) e La sindrome di Stendhal (1996), via via fino ai giorni nostri. È stato anche distributore, scrittore e di recente attore per Gaspar Noé.
Nel 2019 ha ricevuto il David di Donatello alla carriera.
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Motivazione
"Il Premio Cinema e Industria ad honorem 2021 viene attribuito al Maestro Dario Argento per il complesso della sua straordinaria carriera. Oltre ad averci terrorizzato ed emozionato attraverso tanti film indimenticabili, Argento ha rappresentato una delle eccellenze internazionali espresse dal nostro Paese. Ha lavorato anche come scrittore, soggettista, sceneggiatore, critico cinematografico, produttore e distributore, mostrando un’anima di sperimentatore che ha influenzato tutto il mondo della settima arte, portando lustro e risultati all’industria cinematografica italiana".
Beppe Caschetto
Classe 1956, di origini siciliane ma nato in Emilia. Dopo un primo periodo di attività svolta in comparto pubblico (Opera Universitaria e Regione Emilia Romagna), avvia la propria esperienza di lavoro nel settore dell’intrattenimento collaborando con Bibi Ballandi dal 1992 al 1993. Avvia poi una propria attività d’impresa nella gestione dei talent televisivi creando la ITC2000 Srl con sede in Bologna.
Ha scoperto, rappresentato e curato la carriera di molti professionisti importanti. attualmente collabora con Maurizio Crozza, Stefano Bollani, Giovanni Floris, Lilli Gruber, Luciana Littizzetto, Fabio Fazio, Luca e Paolo, Fabio Volo, Enrico Brignano, Roberto Saviano, Massimo Gramellini, Lucia Annunziata, Virginia Raffaele, Geppi Cucciari, Stefano De Martino, Pif, Daria Bignardi, Alessia Marcuzzi, Neri Marcorè, Corrado Formigli, Sabrina Ferilli, e numerosi altri. Nel 1998 si dedica alla produzione cinematografica ed esordisce con un piccolo film che ottiene un esito insperato “E Allora Mambo!” (1999) Di L. Pellegrini, scritto da Fabio Bonifaci, è stato l’inizio di una lunga serie di film. Caschetto ha realizzato sia film legati alla tradizione della commedia: “Il 7 e l’8” (2006) regia di Ficarra e Picone. Sia film di genere dramedy: “Non pensarci” (2007) di G. Zanasi, “Scialla!” (2013) di F. Bruni, “La felicità è un sistema complesso”, (2015), di G. Zanasi, “Momenti di trascurabile felicità” (2018) di D. Lucchetti. Sia film d’autore: “Fai bei sogni “ (2016) di M. Bellocchio, con cui partecipa alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, ma anche “Fiore” di C. Giovannesi (2016) sempre alla Quinzaine,“Troppa Grazia”(2018), di G. Zanasi che vince il Label di Europa Cinémas, il premio degli esercenti europei alla Quinzaine nel 2018; fino al fortunato 2019 in cui “Martin Eden” di P. Marcello vince la Coppa Volpi, Marco Bellocchio concorre con “Il Traditore” al Festival di Cannes e nel 2020 con “Lacci” di D. Luchetti che inaugurata la 77° Mostra del Cinema Internazionale di Venezia.
Infine nel 2020 viene insignito della Turrita d’Argento a Bologna per la sua attività di manager dello spettacolo e produttore cinematografico. Partecipa alla produzione del prossimo film di Pietro Marcello e di Marco Bellocchio-
Motivazione
"Il Premio Cinema e Industria alla Produzione 2021 viene attribuito a Beppe Caschetto per la sua formidabile avventura produttiva. Imprenditore del mondo della cultura e dello spettacolo, Caschetto con la IBC Movie ha saputo innovare profondamente il mondo del cinema italiano. In particolare, ha mostrato a tutti che un produttore nazionale può impegnarsi sia nel cinema popolare sia nel cinema d’autore senza mai perdere l’anima, e anzi (grazie alla qualità dei prodotti) compiendo un gesto d’amore verso tutte le espressioni della settima arte".
Blasco Giurato
Blasco Giurato nasce a Roma nel 1941.
Inizia giovanissimo la sua carriera come documentarista e cinereporter. Collabora attivamente con l’Unitelfilm (sezione cinema del partito Comunista) filmando eventi storici (funerale di Togliatti, moti studenteschi, periodo terrorista ecc).
Nel 1967 diventa operatore di macchina con la fortunata serie televisiva di Ugo Gregoretti “il Circolo Pickwick”. Collabora come operatore alla realizzazione delle loro opere con i più importanti registi (Fellini, Questi, Zurlini, Vancini, Visconti, ecc). Nel 1974 diventa direttore della fotografia in un altro storico della tv La baronessa di Carini.
Dopo quel fortunato debutto ha al suo attivo oltre centoquaranta film con registi italiani e mondiali e ha vinto numerosissimi premi. Tra i film di cui ha curato la direzione della fotografia, vanno ricordati tra gli altri Nuovo Cinema Paradiso per cui ha ottenuto anche una nomination al BAFTA , Una pura formalità, regia di Giuseppe Tornatore (1994), Vajont, regia di Renzo Martinelli (2001), Il bambino cattivo (2013) e Un ragazzo d'oro, regia di Pupi Avati (2014).
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Motivazione
"Il Premio Cinema e Industria alla Fotografia per il Cinema 2021 viene attribuito a Blasco Giurato. Nella difficile arte della direzione della fotografia, Giurato ha espresso una tecnica impeccabile unita a una generosità straordinaria, che lo ha portato a collaborare con tanti registi e tanti progetti diversi, senza preclusioni o pregiudizi. Al servizio dell’autore, ma al tempo stesso autorevole e riconoscibile, Giurato ha attraversato un significativo pezzo del moderno cinema italiano e resta tuttora infaticabile “inventore della luce”.
Andrea Occhipinti
PREMIO CINEMA E INDUSTRIA ALLA DISTRIBUZIONE (intitolato alla memoria di Gianluigi Valentini)
Andrea Occhipinti
Andrea Occhipinti è il fondatore e amministratore delegato di Lucky Red, società nata nel 1987 con l'obiettivo di distribuire film d'autore, per un vasto pubblico, sul mercato italiano.
Negli ultimi anni l'azienda si è distinta, dal resto del mercato, per la distribuzione della migliore produzione indipendente internazionale e per la scoperta e il lancio di nuovi autori ormai famosi.
Le acquisizioni sono sempre state orientate ad attrarre un vasto pubblico offrendo un prodotto di qualità superiore rispetto ad altri competitor.
Questa caratteristica distintiva delle liste di distribuzione di Lucky Red ha aiutato la società a costruire, negli anni, rapporti stabili e duraturi con produttori, registi e società di vendita di tutto il mondo, che riconoscono la cura nella promozione di ogni film gestito per l'uscita nelle sale e la capacità di massimizzare il risultato in ogni mercato secondario.
Dalla sua fondazione, Lucky Red ha distribuito oltre 400 titoli al cinema e prodotto più di 30 film.
Per la sua attività di distributore, l'Accademia del Cinema Italiano ha assegnato nel 2014 il David Speciale ad Andrea Occhipinti. Nel dicembre 2015, Andrea Occhipinti ha ricevuto l'European Film Award - Prix Eurimages dall'European Film Academy per il suo lavoro di produttore. È il primo produttore italiano ad aver ricevuto questo riconoscimento sin dalla sua fondazione. Lo scorso aprile 2016 ha ricevuto da UniFrance il premio del cinema francese per il suo contributo alla promozione del cinema francese in Italia. Da ottobre 2013 Occhipinti è presidente della sezione Distributori ANICA (Associazione Nazionale dell'Industria Audiovisiva e Multimediale legata al cinema). Nel maggio 2015 viene nominato Amministratore Delegato di Circuito Cinema, prestigioso circuito di cinema di qualità, presente in tutta Italia, dopo essere stato Presidente per circa 4 anni.
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Motivazione
"Il Premio Cinema e Industria alla Distribuzione 2021 viene attribuito ad Andrea Occhipinti e alla Lucky Red. Occhipinti, fin dalla nascita del marchio nel 1987, ha cambiato le regole del gioco nella distribuzione dei film in Italia. Prendendosi cura del prodotto e affermando una linea editoriale eterogenea ma riconoscibile, ha abbattuto muri e costruito ponti, rifiutato logiche di comodo e affermato la centralità dei contenuti, evitato ogni conservatorismo e sperimentato sempre con passione nuove forme di distribuzione della settima arte".
Ursula Patzak
URSULA PATZAK è nata a Monaco di Baviera ma si laurea in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1991 inizia la sua attività collaborando come assistente costumista di Moidele Bickel per gli spettacoli di Peter Stein e di Chloè Obolensky al Festival di Salisburgo. Il suo amore per l’Italia però la porta a svolgere qui tutte le principali tappe del suo percorso professionale. Il suo primo lavoro è stato Tre studi per i demoni di Thierry Salmon, per il quale nel 1991 ha realizzato i costumi. L’attività teatrale prosegue fitta grazie alle collaborazioni con figure del calibro di Leo de Berardinis e Luca Ronconi.
Nel 2001 avviene l’incontro che dà la svolta alla sua carriera. Inizia infatti il sodalizio con Mario Martone, con cui realizza un grande numero di opere di prosa e lirica, e soprattutto cinematografiche. Nel 2009 fa la sua prima esperienza con la grande produzione del film Noi credevamo, grazie al quale vince il David di Donatello e il Ciak d’oro nel 2011. Idea anche i costumi per Acciaio di Stefano Mordini e per Un giorno speciale di Francesca Comencini.
Sempre con Mario Martone crea i costumi per Il giovane favoloso, per il quale vince il secondo David di Donatello e il Ciak d’oro nel 2015. Il terzo David giunge per Capri-Revolution (2019). Il suo ultimo lavoro per Martone unisce il cinema al teatro, con Qui rido io (2021), ma non va dimenticato anche l’intenso lavoro sugli abiti contadini per Volevo nascondermi (2020) di Giorgio Diritti.
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Motivazione
"Il Premio Cinema e Industria ai Costumi 2021 viene attribuito a Ursula Patzak. Patzak, dopo un importante apprendistato teatrale di livello internazionale, ha portato nel cinema italiano una sensibilità artistica e una capacità creativa semplicemente eccezionali. Nei film di Ursula Patzak gli abiti raccontano il personaggio e arricchiscono il film di significati ulteriori. Al fianco in particolare di Mario Martone, e lavorando insieme ad altri autori del nostro cinema, si è ormai imposta come degna erede della grande scuola dei costumisti italiani".
La giuria 2021
Pupi Avati
PUPI AVATI
Nasce a Bologna nel 1938. Inizialmente tenta una carriera nel jazz (1959-1962) come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, ma rinuncia dopo l’ingresso nella band di Lucio Dalla. Come dichiarerà lui stesso, la bravura di Lucio Dalla gli ha fatto comprendere la differenza tra passione e talento inducendolo a cercare la propria strada, che sarebbe diventata quella cinematografica.
“Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo.”
Illuminato dalla versione di 8 1/2 di Federico Fellini tenta la strada del cinema. Nel 1975 collabora alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini. Inizia l’ascesa con La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975) con Ugo Tognazzi, La casa dalle finestre che ridono (1976) diventa film cult per gli appassionati di cinema noir.
Pupi Avati può vantare ad oggi 55 film diretti e 57 sceneggiature scritte. Tra i suoi film più rappresentativi Una gita scolastica (1983) con Carlo Delle Piane, il film viene premiato con 2 Nastri d’Argento; Regalo di Natale 1986); Storia di ragazzi e ragazze (1990) vincitore di 2 Nastri d’argento: uno per la miglior regia e uno per la miglior sceneggiatura. Il testimone dello sposo (1998); Il cuore altrove (2003) David di Donatello come miglior registra; Il papà di Giovanna (2008); Il bambino cattivo (2013); Un ragazzo d’oro (2015); Il Signor Diavolo (2019); Lei mi parla ancora (2021); Dante (2022); La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023).
Mentre si occupa di regia, continua a scrivere romanzi come I cavalieri che fecero l’impresa (da cui trae anche l’omonimo film nel 1999); una sua biografia Sotto le stelle di un film (2008); Il ragazzo in soffitta (2015); Il Signor Diavolo (2018); L’archivio del diavolo (2020).
Nel 1995 è stato insignito Commendatore Ordine al merito della Repubblica e nel 2005 Medaglia d’oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte .
Nel 2023 viene scelto dal vicepremier e ministro Antonio Tajani come consulente, a titolo gratuito, per “le tematiche afferenti al settore della cultura”.
Nicola Bassano
Nato a Sarzana (Sp) nel 1974, storico del cinema, laureato in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, dal 2014 lavora presso la Cineteca del Comune di Rimini dove si occupa principalmente dell’Archivio Federico Fellini.
Roy Menarini
Nato a Bologna nel 1971, è docente e critico cinematografico.
Insegna Cinema e Industria Culturale presso il campus di Rimini dell’Università di Bologna. Dirige la rivista Cinergie – Il cinema e le altre arti. Studia le trasformazioni della cultura cinematografica e ha pubblicato numerosi volumi dedicati alla storia del cinema italiano e al cinema contemporaneo. Ha scritto in anni recenti Cinema e fantascienza (Clueb). Il corpo nel cinema (Bruno Mondadori/Pearson), Il discorso e lo sguardo (Diabasis). È consulente per festival e istituzioni di cultura cinematografica, come la Cineteca di Bologna. Dal 2019 è direttore Artistico de La Settima Arte Cinema e Industria.Stefano Pucci
Nato a Lugo (Ra) nel 1965, è Amministratore delegato di PUCCI srl azienda che comprende i marchi Pucci, Berni e Louit Freres e che rappresentano la specializzazione nel settore sottoli, leader in Italia e distribuiti in circa 50 paesi nel mondo. Già componente del Gruppo Giovani Industriali e del Settore Alimentare di Confindustria Ravenna, dal 2017 fa parte della giunta di Confindustria Romagna ed è Vicepresidente della sezione ravennate. Dal 2008 è membro del consiglio nazionale AIIPA e dal 2017 è presidente del gruppo sottoli dell’AIIPA. Dal gennaio 2019 è membro del consiglio di Unione Italiana Food.
Nel 2016 diventa produttore del film Lovers che nel 2018 ha partecipato e vinto a numerosi premi a Festival Internazionali come miglior film a Londra, Lisbona, Philadelphia, e Fort Lauderdale (Miami), nonché candidato in altri 20 festival tra cui Scottsdale e North Hollywood.Gianfranco Miro Gori
Nato a San Mauro Pascoli (FC) nel 1951, ha ideato e diretto la Cineteca del comune di Rimini ed è stato sindaco di San Mauro Pascoli suo paese natale. Organizzatore di festival e manifestazioni culturali in Italia e all’estero, autore di testi poetici, letterari e saggistici, si è occupato soprattutto di cinema. I suoi ultimi libri sull’argomento sono: Le radici di Fellini romagnolo del mondo, Il Ponte Vecchio, 2016; Il cinema nel fascismo, curatela con Carlo De Maria, Bradypus, 2017; Rimini nel cinema. Immagini e suoni di una storia ultracentenaria, Interno4, 2018; Cinema e Resistenza. Immagini della società italiana, autori e percorsi biografici dal fascismo alla Repubblica, curatela con C. De Maria, Bradypus 2019.
Gian Luca Farinelli
Gian Luca Farinelli è nato a Bologna nel 1963. Dal 2000 è direttore della Cineteca di Bologna, con cui ha iniziato a collaborare nel 1984. Ha ideato nel 1986, assieme a Nicola Mazzanti, la manifestazione Il Cinema Ritrovato. È membro della Commissione Consultiva per le attività cinematografiche del Comune di Bologna. Ha ideato per conto della Cineteca la prima scuola italiana di restauro cinematografico “L’Immagine Ritrovata” con la nascita dell’omonimo laboratorio di restauro. Ha diretto circa 400 progetti di restauro, tra cui Assunta Spina, Maciste all’inferno, Totò e Carolina, Nosferatu, Sodoma e Gomorra, Il monello e Tempi, moderni.
I luoghi 2021
Castel Sismondo - Fellini Museum
Vai al sitoTeatro Amintore Galli (Piazza Cavour, 22)
Vai al sitoBiblioteca Gambalunga
Vai al sitoCineteca di Rimini (Via A. Gambalunga, 27)
Vai al sitoCinema Fulgor (Corso d'Augusto, 162)
Vai al sitoCampus Rimini
Vai al sitoMultiplex Le Befane (Via Caduti di Nassiriya, 22)
Vai al sitoGrand Hotel Rimini
Vai al sitoSponsor 2021
Vulcangas, Deloitte, Riviera Banca, BPER Banca, Erbavita, FomIndustrie, Pesaresi Giuseppe S.p.A., SGR, Vici&C, CCIAA Romagna, Mediolanum, HeraPatrocini 2021
ANICA, Camera di Commercio della Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna, Visit Romagna
Patrocinio e contributo
Programma 2021
programma 2021Partner 2021
Cineteca di Rimini, Gambarini & Muti, Giometti Cinema, Grand Hotel Rimini, Icaro Comunication, Ordine degli Architetti di Rimini, Ordine Giornalisti Emilia Romagna, Webit, ZeligI premiati 2020
Dante Ferretti
PREMIO CINEMA E INDUSTRIA AD HONOREM
Roberto Cicutto
PREMIO CINEMA E INDUSTRIA ALLA DISTRIBUZIONE (INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL CINEMA ITALIANO) intitolato alla memoria di Gianluigi Valentini
Domenico Procacci
PREMIO CINEMA E INDUSTRIA ALLA PRODUZIONE
Andrea Guerra
PREMIO CINEMA E INDUSTRIA ALLA MUSICA
Francesca Calvelli
PREMIO CINEMA E INDUSTRIA AL MONTAGGIO
La giuria 2020
Pupi Avati
PUPI AVATI
Nasce a Bologna nel 1938. Inizialmente tenta una carriera nel jazz (1959-1962) come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, ma rinuncia dopo l’ingresso nella band di Lucio Dalla. Come dichiarerà lui stesso, la bravura di Lucio Dalla gli ha fatto comprendere la differenza tra passione e talento inducendolo a cercare la propria strada, che sarebbe diventata quella cinematografica.
“Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo.”
Illuminato dalla versione di 8 1/2 di Federico Fellini tenta la strada del cinema. Nel 1975 collabora alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini. Inizia l’ascesa con La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975) con Ugo Tognazzi, La casa dalle finestre che ridono (1976) diventa film cult per gli appassionati di cinema noir.
Pupi Avati può vantare ad oggi 55 film diretti e 57 sceneggiature scritte. Tra i suoi film più rappresentativi Una gita scolastica (1983) con Carlo Delle Piane, il film viene premiato con 2 Nastri d’Argento; Regalo di Natale 1986); Storia di ragazzi e ragazze (1990) vincitore di 2 Nastri d’argento: uno per la miglior regia e uno per la miglior sceneggiatura. Il testimone dello sposo (1998); Il cuore altrove (2003) David di Donatello come miglior registra; Il papà di Giovanna (2008); Il bambino cattivo (2013); Un ragazzo d’oro (2015); Il Signor Diavolo (2019); Lei mi parla ancora (2021); Dante (2022); La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023).
Mentre si occupa di regia, continua a scrivere romanzi come I cavalieri che fecero l’impresa (da cui trae anche l’omonimo film nel 1999); una sua biografia Sotto le stelle di un film (2008); Il ragazzo in soffitta (2015); Il Signor Diavolo (2018); L’archivio del diavolo (2020).
Nel 1995 è stato insignito Commendatore Ordine al merito della Repubblica e nel 2005 Medaglia d’oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte .
Nel 2023 viene scelto dal vicepremier e ministro Antonio Tajani come consulente, a titolo gratuito, per “le tematiche afferenti al settore della cultura”.
Marco Leonetti
Nato a Forlì nel 1967, laurea in filosofia e master in “Management dei beni e delle attività culturali”, è dal 2013 responsabile delle attività e dello sviluppo delle collezioni della Cineteca comunale di Rimini, di cui fa parte dal 2015 l’archivio Federico Fellini.
È nel gruppo di lavoro sulla progettazione del Museo Federico Fellini.Roy Menarini
Nato a Bologna nel 1971, è docente e critico cinematografico.
Insegna Cinema e Industria Culturale presso il campus di Rimini dell’Università di Bologna. Dirige la rivista Cinergie – Il cinema e le altre arti. Studia le trasformazioni della cultura cinematografica e ha pubblicato numerosi volumi dedicati alla storia del cinema italiano e al cinema contemporaneo. Ha scritto in anni recenti Cinema e fantascienza (Clueb). Il corpo nel cinema (Bruno Mondadori/Pearson), Il discorso e lo sguardo (Diabasis). È consulente per festival e istituzioni di cultura cinematografica, come la Cineteca di Bologna. Dal 2019 è direttore Artistico de La Settima Arte Cinema e Industria.Stefano Pucci
Nato a Lugo (Ra) nel 1965, è Amministratore delegato di PUCCI srl azienda che comprende i marchi Pucci, Berni e Louit Freres e che rappresentano la specializzazione nel settore sottoli, leader in Italia e distribuiti in circa 50 paesi nel mondo. Già componente del Gruppo Giovani Industriali e del Settore Alimentare di Confindustria Ravenna, dal 2017 fa parte della giunta di Confindustria Romagna ed è Vicepresidente della sezione ravennate. Dal 2008 è membro del consiglio nazionale AIIPA e dal 2017 è presidente del gruppo sottoli dell’AIIPA. Dal gennaio 2019 è membro del consiglio di Unione Italiana Food.
Nel 2016 diventa produttore del film Lovers che nel 2018 ha partecipato e vinto a numerosi premi a Festival Internazionali come miglior film a Londra, Lisbona, Philadelphia, e Fort Lauderdale (Miami), nonché candidato in altri 20 festival tra cui Scottsdale e North Hollywood.Manuela Cacciamani
Manuela Cacciamani, nata a Roma, è imprenditrice, produttrice cinematografica e Digital Champion. È socia di maggioranza ed Executive Producer di OneMore Pictures, ricopre la carica di Executive Vice President di Axed Group S.p.a. e di CEO della Direct2Brain.
Ha passato l’infanzia negli studi di Cinecittà a Roma seguendo il padre a lavoro: il suo amore per il cinema è nato così, tra teatri di posa, scenografi e attrezzisti. Esordisce sui set a 18 anni, come assistente segretaria di produzione per il film “A midsummer night’s dream”, il primo di una serie di produzioni internazionali cui prenderà parte. Consolida la sua formazione professionale e il suo know how nel settore lavorando per registi come Martin Scorsese in “Gangs of New York”, Wes Anderson in “The Adventures of Steve Zissou”, Steven Soderbergh in “Ocean’s Twelve”. Il suo ultimo film, prima di diventare produttrice, è “Mary” di Abel Ferrara, in qualità di Direttrice di produzione.
È vincitrice di numerosi riconoscimenti italiani ed internazionali grazie alla creazione di spot e video clip musicali. Nel 2019 ha vinto una statuetta d’oro e una d’argento ai prestigiosi Clio Awards, Hollywood, con il promo della “Festa del Cinema di Roma 2018”.Gianfranco Miro Gori
Nato a San Mauro Pascoli (FC) nel 1951, ha ideato e diretto la Cineteca del comune di Rimini ed è stato sindaco di San Mauro Pascoli suo paese natale. Organizzatore di festival e manifestazioni culturali in Italia e all’estero, autore di testi poetici, letterari e saggistici, si è occupato soprattutto di cinema. I suoi ultimi libri sull’argomento sono: Le radici di Fellini romagnolo del mondo, Il Ponte Vecchio, 2016; Il cinema nel fascismo, curatela con Carlo De Maria, Bradypus, 2017; Rimini nel cinema. Immagini e suoni di una storia ultracentenaria, Interno4, 2018; Cinema e Resistenza. Immagini della società italiana, autori e percorsi biografici dal fascismo alla Repubblica, curatela con C. De Maria, Bradypus 2019.
I luoghi 2020
Castel Sismondo - Fellini Museum
Vai al sitoTeatro Amintore Galli (Piazza Cavour, 22)
Vai al sitoBiblioteca Gambalunga
Vai al sitoCineteca di Rimini (Via A. Gambalunga, 27)
Vai al sitoCinema Fulgor (Corso d'Augusto, 162)
Vai al sitoCampus Rimini
Vai al sitoMultiplex Le Befane (Via Caduti di Nassiriya, 22)
Vai al sitoAugeo Art Space
Vai al sitoGalleria Primo Piano
Vai al sitoGrand Hotel Rimini
Vai al sitoCinema Teatro Tiberio (Via S. Giuliano, 16)
Vai al sitoSponsor 2020
Vulcangas, Deloitte, BPER Banca, Erbavita, FomIndustrie, Pesaresi Giuseppe S.p.A., SGR, Vici&C, Audi-Reggini, Hera, Pollini, Riviera Banca, FocchiPatrocini 2020
ANICA, Camera di Commercio della Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna, Visit Romagna
Patrocinio e contributo
Programma 2020
Programma 2020Partner 2020
Cineteca di Rimini, Cineteca Rimini, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Gambarini & Muti, Giometti Cinema, Giometti cinema, Grafiche MDM, Grand Hotel Rimini, Icaro Comunication, Ordine degli architetti della provincia di Rimini, Ordine degli Architetti di Rimini, Ordine Giornalisti Emilia Romagna, WebitI premiati 2019
Matteo Rovere
Matteo Rovere, nato a Roma nel 1982, è regista, sceneggiatore, produttore cinematografico. Esordisce alla regia nel 2008 con Un gioco da ragazze e nella produzione nel 2009 con Pietro Germi - Il bravo, il bello, il cattivo. Nel 2012 è regista di Gli sfiorati. Nel 2014 con Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, con cui ottiene 12 candidature ai David di Donatello e 5 ai Nastri d'argento, diventa il più giovane produttore italiano ad essersi aggiudicato il Nastro d’Argento. Veloce come il vento, da lui scritto e diretto, viene venduto in 40 paesi e premiato con 5 David di Donatello nel 2017: miglior fotografia, montaggio, suono, miglior truccatore e i migliori effetti musicali. L’anno dopo produce Smetto quando voglio - Masterclass e Smetto quando voglio - Ad honorem ed è candidato come miglior produttore ai David di Donatello. Nel 2018 gira e produce Il primo re, una coproduzione italo-belga con Alessandro Borghi e Alessio Lapice.
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Motivazione
Per aver introdotto in Italia pratiche produttive di alta professionalità, per aver dimostrato che i generi popolari possono essere interpretati in modo originale e intelligente, per l’attività instancabile nel realizzare e dirigere singoli prototipi e progetti seriali. Matteo Rovere è il futuro vivente dell’industria cinematografica nazionale
Paolo Del Brocco
Paolo Del Brocco è Amministratore Delegato di Rai Cinema dal 2010, già DG della stessa società, in precedenza, ha ricoperto numerosi incarichi in Rai: Rai2, Direzione APV, Direzione Cinemafiction, staff Cda. Prima della Rai ha operato in Esso Italiana, OICE. Giornalista pubblicista, docente di Economia dei Media, è stato nel Cda dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino, nel Cda di 01 Distribution, nel comitato di indirizzo della Casa Del Cinema di Roma e membro della giunta ANICA. Attualmente è nel Comitato di Gestione del Museo Nazionale del Cinema di Torino e membro del Cda del U.S. Lecce. È stato membro di giuria in vari festival cinematografici, tra i quali il Festival Internazionale del Film di Pechino, ed ha presieduto la giuria del Moscow International film festival. Rai Cinema Channel è la prima società di produzione in Italia. Tra i film più importanti si ricordano: Fuocoammare (Orso d’oro a Berlino) di Gianfranco Rosi, Cesare deve morire (Orso d’oro a Berlino) di Paolo e Vittorio Taviani, Sacro GRA (Leone d’oro a Venezia) di Gianfranco Rosi, Dogman (Palma d’oro miglior attore a Cannes) di Matteo Garrone, La mafia uccide solo d’estate di Pif, Il traditore di Marco Bellocchio, La pazza gioia (David miglior film) di Paolo Virzì, A casa tutti bene di Gabriele Muccino, Terraferma (Leone miglior sceneggiatura a Venezia) di Emanuele Crialese, La tenerezza di Gianni Amelio, Il Primo re di Matteo Rovere.
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Motivazione
scritta dal Presidente di Giuria Pupi Avati: "In un momento in cui la disaffezione del pubblico nei riguardi del cinema, e in particolare di quello italiano, non è più occultabile , il constatare come Paolo Del Brocco e con lui tutta Rai Cinema, sappia e voglia ostinatamente tenerlo in vita motiva questo significativo Riconoscimento. Gli autori italiani , e non ci riferiamo solo ai più affermati, sanno di poter contare su di lui, il solo interlocutore non asservito alle deprimenti leggi del mercato. Paolo Del Brocco , obbedendo al suo mandato, ha saputo aprirsi ai giovanissimi registi senza tuttavia rinunciare a quella conversazione mai interrotta con il cinema italiano della tradizione. Credo che tutti noi, e siamo tanti, gli dobbiamo qualcosa, un tratto non insignificante del nostro percorso autoriale".
Gian Luca Farinelli
PREMIO ALLA DISTRIBUZIONE Intitolato alla memoria di Gianluigi Valentini
Gian Luca Farinelli
Gian Luca Farinelli è direttore della Cineteca di Bologna dal 2000. Nel 1986 è l’ideatore del festival Il Cinema Ritrovato, e nel 1992 ha promosso l’apertura del laboratorio di restauro L’Immagine Ritrovata. Ha sovrinteso più di 400 progetti di restauro e ha ricoperto un ruolo di rilievo nella creazione della Association des Cinémathèques Européennes. Nel 2014 ha ricevuto il prestigioso Silver Medallion, attribuito dal Festival di Telluride per l’impegno nel campo della conservazione e della promozione del patrimonio cinematografico. Il Premio alla Distribuzione è dedicato alla memoria di Gianluigi Valentini, uomo di cultura che aveva trovato nel Cinema la sua passione più grande. La scelta di fondare, assieme ad Anastasia Plazzotta, la casa distributrice Wanted Cinema voleva rappresentare una risposta concreta alle produzioni indipendenti che spesso hanno difficoltà ad ottenere spazio nel mercato distributivo. Con questo premio, quindi, viene omaggiata la sua persona e il suo sguardo, sempre rivolto al futuro, aperto alla sfida con le nuove generazioni e alla valorizzazione dei nuovi talenti.
-
Motivazione
Per aver portato a nuova luce il cinema del passato, prima, e per aver dimostrato che i vecchi film parlano a un pubblico nuovo, poi. Grazie alla sua passione e alla sua lungimiranza, Gian Luca Farinelli ha dimostrato come distributore che non basta restaurare la memoria ma che bisogna offrirla alle generazioni di oggi, ricostruendo pezzo per pezzo la memoria per il futuro
Daniele Ciprì
Daniele Ciprì nasce a Palermo nel 1962. È regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, montatore e docente. Alla fine degli anni '80 in coppia con Franco Maresco crea Cinico TV, in onda su Rai 3, e gira vari film tra cui Lo zio di Brooklyn (1996), Totò che visse due volte (1999), Il ritorno di Cagliostro. Nel 2009 vince il Gold Plaque per la fotografia di Vincere, con cui si è aggiudicato anche il David di Donatello (2010) sempre per la miglior fotografia. Con È stato il figlio (2012) ha vinto l’Osella per il migliore contributo tecnico di Venezia, il Premio Unicef (2012), e il Globo d’Oro per la miglior regia (2013). Salvo e Fai bei sogni ricevono la nomination per la miglior fotografia ai David di Donatello nel 2014 e nel 2017. Con Salvo è Nastro d’Argento per la miglior fotografia (2014).
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Motivazione
Per l’umiltà con cui, dopo essere stato autore, ha raggiunto la perfezione nell’arte della fotografia per il cinema. Per la sensibilità con cui modifica luci, colori, toni, aspetti trasformando visivamente i film. Per l’intensità che dona alle immagini, in piena armonia con il progetto artistico del regista. Daniele Ciprì è un’eccellenza nazionale invidiata in tutto il mondo
Valentina Taviani
Valentina Taviani nasce a Roma nel 1970 ed è costume designer. Fra i riconoscimenti si ricordano le nomination ai Nastri d'argento per Paz! (2002) di Renato De Maria e L'ultimo terrestre (2012) di Gipi, al Ciak d'oro 2010 per Io sono con te di Guido Chiesa. Tra i suoi lavori i costumi de Il toro di Carlo Mazzacurati (1994), La scuola è finita di Valerio Jalongo, Gli Equilibristi (2012), I nostri ragazzi (2014), La vita possibile (2016) di Ivano De Matteo (2014), Buongiorno papà di Edoardo Leo (2013), Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani (2017). Ha collaborato con Nanni Moretti in Aprile (1998) e Mia madre (2015). Nel 2019 realizza i costumi per il kolossal Il primo re, sulla fondazione di Roma, diretto da Matteo Rovere. Inoltre nel 2019 realizza i costumi di Il campione di Leonardo D’Agostini e Vivere di Francesca Archibugi, in uscita a settembre 2019.
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Motivazione
Per la cura con la quale veste i protagonisti del nostro cinema, per la versatilità che dimostra di progetto in progetto, per la capacità di arricchire i personaggi attraverso i loro costumi. Valentina Taviani non è solo una costumista ma una co-autrice dei film cui partecipa, sposando talento e grazia, disciplina e visionarietà
La giuria 2019
Pupi Avati
PUPI AVATI
Nasce a Bologna nel 1938. Inizialmente tenta una carriera nel jazz (1959-1962) come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, ma rinuncia dopo l’ingresso nella band di Lucio Dalla. Come dichiarerà lui stesso, la bravura di Lucio Dalla gli ha fatto comprendere la differenza tra passione e talento inducendolo a cercare la propria strada, che sarebbe diventata quella cinematografica.
“Il mio sogno era diventare un grande clarinettista jazz. Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All’inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all’angolo.”
Illuminato dalla versione di 8 1/2 di Federico Fellini tenta la strada del cinema. Nel 1975 collabora alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini. Inizia l’ascesa con La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975) con Ugo Tognazzi, La casa dalle finestre che ridono (1976) diventa film cult per gli appassionati di cinema noir.
Pupi Avati può vantare ad oggi 55 film diretti e 57 sceneggiature scritte. Tra i suoi film più rappresentativi Una gita scolastica (1983) con Carlo Delle Piane, il film viene premiato con 2 Nastri d’Argento; Regalo di Natale 1986); Storia di ragazzi e ragazze (1990) vincitore di 2 Nastri d’argento: uno per la miglior regia e uno per la miglior sceneggiatura. Il testimone dello sposo (1998); Il cuore altrove (2003) David di Donatello come miglior registra; Il papà di Giovanna (2008); Il bambino cattivo (2013); Un ragazzo d’oro (2015); Il Signor Diavolo (2019); Lei mi parla ancora (2021); Dante (2022); La quattordicesima domenica del tempo ordinario (2023).
Mentre si occupa di regia, continua a scrivere romanzi come I cavalieri che fecero l’impresa (da cui trae anche l’omonimo film nel 1999); una sua biografia Sotto le stelle di un film (2008); Il ragazzo in soffitta (2015); Il Signor Diavolo (2018); L’archivio del diavolo (2020).
Nel 1995 è stato insignito Commendatore Ordine al merito della Repubblica e nel 2005 Medaglia d’oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte .
Nel 2023 viene scelto dal vicepremier e ministro Antonio Tajani come consulente, a titolo gratuito, per “le tematiche afferenti al settore della cultura”.
Francesco Adriano De Micheli
Nato a Galatina (LE) nel 1935, è produttore cinematografico è Amministratore Unico di Dean Film. Palma d’oro alla carriera – categoria produttore – Cannes 1998. È Amministratore Delegato di Anica Servizi e Presidente Isan Italia.
La Dean Film ha prodotto oltre 50 film e vi hanno collaborato grandi registi italiani fra cui Ettore Scola, Dino Risi, Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Luigi Comencini e sceneggiatori come Age, Maccari, Tonino Guerra e attori del calibro di Vittorio Gassman. Numerosi i premi ricevuti dai film prodotti. Si ricordano “Il Fascino discreto della borghesia” di L. Bunuel cooprodotto con la Greenwich e Oscar 1973 come miglior film straniero; “Profumo di Donna” di D. Risi (1974) Palma d’oro, Cèsar e due nomination all’Oscar; “C’eravamo tanto amati” di E. Scola (1974) Cèsar come miglior film straniero; “Caro papà” (1977) di D. Risi Palma d’Oro per l’interpretazione di Gassman; “I nuovi mostri” (1978) di M. Monicelli, E. Scola, D. Risi nomination all’Oscar come miglior film straniero. Nel 1992 la Dean Film partecipa insieme alla Universal Pictures al remake di Profumo di donna con il titolo di “Scent of a Woman” per la regia di Martin Brest che valse ad Al Pacino l’Oscar come miglior attore protagonista.Marco Leonetti
Nato a Forlì nel 1967, laurea in filosofia e master in “Management dei beni e delle attività culturali”, è dal 2013 responsabile delle attività e dello sviluppo delle collezioni della Cineteca comunale di Rimini, di cui fa parte dal 2015 l’archivio Federico Fellini.
È nel gruppo di lavoro sulla progettazione del Museo Federico Fellini.Roy Menarini
Nato a Bologna nel 1971, è docente e critico cinematografico.
Insegna Cinema e Industria Culturale presso il campus di Rimini dell’Università di Bologna. Dirige la rivista Cinergie – Il cinema e le altre arti. Studia le trasformazioni della cultura cinematografica e ha pubblicato numerosi volumi dedicati alla storia del cinema italiano e al cinema contemporaneo. Ha scritto in anni recenti Cinema e fantascienza (Clueb). Il corpo nel cinema (Bruno Mondadori/Pearson), Il discorso e lo sguardo (Diabasis). È consulente per festival e istituzioni di cultura cinematografica, come la Cineteca di Bologna. Dal 2019 è direttore Artistico de La Settima Arte Cinema e Industria.Stefano Pucci
Nato a Lugo (Ra) nel 1965, è Amministratore delegato di PUCCI srl azienda che comprende i marchi Pucci, Berni e Louit Freres e che rappresentano la specializzazione nel settore sottoli, leader in Italia e distribuiti in circa 50 paesi nel mondo. Già componente del Gruppo Giovani Industriali e del Settore Alimentare di Confindustria Ravenna, dal 2017 fa parte della giunta di Confindustria Romagna ed è Vicepresidente della sezione ravennate. Dal 2008 è membro del consiglio nazionale AIIPA e dal 2017 è presidente del gruppo sottoli dell’AIIPA. Dal gennaio 2019 è membro del consiglio di Unione Italiana Food.
Nel 2016 diventa produttore del film Lovers che nel 2018 ha partecipato e vinto a numerosi premi a Festival Internazionali come miglior film a Londra, Lisbona, Philadelphia, e Fort Lauderdale (Miami), nonché candidato in altri 20 festival tra cui Scottsdale e North Hollywood.Gianfranco Miro Gori
Nato a San Mauro Pascoli (FC) nel 1951, ha ideato e diretto la Cineteca del comune di Rimini ed è stato sindaco di San Mauro Pascoli suo paese natale. Organizzatore di festival e manifestazioni culturali in Italia e all’estero, autore di testi poetici, letterari e saggistici, si è occupato soprattutto di cinema. I suoi ultimi libri sull’argomento sono: Le radici di Fellini romagnolo del mondo, Il Ponte Vecchio, 2016; Il cinema nel fascismo, curatela con Carlo De Maria, Bradypus, 2017; Rimini nel cinema. Immagini e suoni di una storia ultracentenaria, Interno4, 2018; Cinema e Resistenza. Immagini della società italiana, autori e percorsi biografici dal fascismo alla Repubblica, curatela con C. De Maria, Bradypus 2019.
I luoghi 2019
Cinema Settebello
Vai al sitoCastel Sismondo - Fellini Museum
Vai al sitoTeatro Amintore Galli (Piazza Cavour, 22)
Vai al sitoBiblioteca Gambalunga
Vai al sitoCineteca di Rimini (Via A. Gambalunga, 27)
Vai al sitoCinema Fulgor (Corso d'Augusto, 162)
Vai al sitoCampus Rimini
Vai al sitoMultiplex Le Befane (Via Caduti di Nassiriya, 22)
Vai al sitoGalleria Primo Piano
Vai al sitoGrand Hotel Rimini
Vai al sitoCinema Teatro Tiberio (Via S. Giuliano, 16)
Vai al sitoSponsor 2019
Costa, Riviera Banca, BPER Banca, FomIndustrie, Gruppo Hera, Pesaresi Giuseppe S.p.A., Vici&C, Volux, Reggini Auto, Pollini, Primo Piano, Italia in miniatura, Oltremare, Aquafan, Acquario di Cattolica, Nuova Ricerca, Camera di Commercio della Romagna, Alliance française Bologne, FocchiPatrocini 2019
ANICA, Camera di Commercio della Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna, Visit Romagna
Patrocinio e contributo
Programma 2019
Programma 2019Partner culturali 2019
Amarcort, Associazione Italiana scenografi costumisti, Biblioteca civica Gambalunga, Capsula Cinematica, Cartoon Club, Cinema Teatro Tiberio, Cinemagister, Cineteca Bologna, Cineteca di Rimini, Cineteca Rimini, Federazione Italiana cinema d'essai, Fondation Fellini, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Giometti cinema, Icaro Comunication, Institut Francais Italia, Mare di libri, Meclimone, Ordine degli architetti della provincia di Rimini, Primo Piano, Ragazzi Cinema, Studio Azzurro, Wanted -
Motivazione